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Il 21 marzo esce “LE VITE ALTROVE”, il primo album di COANDA, formazione pugliese che ha nel nome il suo manifesto stilistico. Coandà è, infatti, un noto effetto della fisica in base al quale i fluidi a contatto con una superficie curva tendono a seguirne il profilo; “così la musica – dicono – aderisce alla superficie della parola scritta, dando vita a una sintesi originale e interessante”.

“LE VITE ALTROVE” è il racconto delle vite della gente che si incontra, per caso o per destino, da qualche altra parte del mondo. “Perché per incontrarsi- spiegano- bisogna essere tutti altrove, per una comune esigenza o una straordinaria coincidenza”.

È quello che è successo tre anni fa a loro: ritrovatisi insieme a mettere in musica versi di poesie, parole scritte che improvvisamente trovavano voce, esistenze fuori luogo e fuori programma da raccontare.

“LE VITE ALTROVE” è la sintesi di questo fortunato incontro: nove brani che raccontano brevi frammenti di esistenze che vivono una contemporaneità fuori luogo. Sono storie di amori soltanto immaginati sullo sfondo di una città che si sgretola, errori gelosamente custoditi nell’alveare dei sentimenti, anime messe a nudo, vite sradicate che fioriscono altrove, pomeriggi di luce inaspettata su una strada provinciale, notti di messaggi affidati al vento, minuti inseguiti sul quadrante del tempo, sorrisi che per un attimo si aprono in un giorno di pioggia.

Le vite altrove sono pensieri e, talvolta, parole prese in prestito ai poeti e restituite con gli interessi della musica. I testi infatti sono ispirati a versi di Cosimo Lamanna, anima del collettivo, ma traggono anche suggestioni da testi della tarantina Mara Venuto e dell’argentina Marisa Martinez Persico. Le musiche sono composte ed eseguite da Toni Dedda e Marcello Colaninno.

Accanto a loro, il disco si avvale della collaborazione di musicisti che hanno messo al servizio del progetto la loro esperienza ma soprattutto la loro amicizia: Michele Errico alle chitarre, Paolo Romano al basso elettrico, Lele Diana alla batteria, Leo Gadaleta agli archi, Gaetano Partipilo al sax, Giuseppe Todisco alla tromba.

La copertina dell’album è opera della scultrice Ezia Mitolo.

COANDA nasce dall’incontro tra i musicisti baresi Marcello Colaninno e Toni Dedda (già Funambolici Vargas) e il poeta napoletano, barese di adozione e oggi residente a Roma, Cosimo Lamanna.

L’amicizia e la collaborazione artistica tra Colaninno e Dedda risale ai primi anni 90, allorché insieme a Luca Basso danno vita ai Funambolici Vargas, storica formazione che nel 98 si aggiudica il Premio Club Tenco Siae/Imaie “Scrivendo Cantando – Autori emergenti” e realizza l’opera prima “Canzoniere copernicano”. Il disco si avvale della produzione artistica di Italo “Lilli” Greco, padre della moderna canzone d’autore e della partecipazione di Antonio Marangolo. Nei primi anni 2000 continuano le collaborazioni musicali e soprattutto teatrali con gli attori Totò Onnis, Giusy Frallonardo e Nicoletta Della Corte.

Dall’incontro con il poeta Cosimo Lamanna nasce il progetto Coanda (Colaninno – Lamanna – Dedda). Cosimo Lamanna, giunto alla sua sesta raccolta poetica, ha pubblicato per Edizioni Controluna e Tabula Fati.

L’acronimo Coanda richiama un noto effetto della fisica, in base al quale i fluidi, a contatto con una superficie curva, tendono a seguirne il profilo; così, nell’alchimia artistica di Coanda, la musica aderisce alla superficie della parola scritta, dando vita a una sintesi originale e interessante.

Il progetto Coanda non è semplicemente l’ennesimo tentativo di scrivere canzoni su testi poetici; Marcello e Toni non mettono in musica solo le poesie, ma anche il poeta, inducendo Cosimo a scrivere testi per canzoni e a partecipare in prima persona alla performance artistica. Il risultato che ne scaturisce è una inedita declinazione della tradizionale forma della “canzone d’autore”, in cui il verso ritrova la musica e la canzone riscopre il suo antico legame con la poesia.

Coanda è una band dalla formazione anomala, conta infatti tra i suoi componenti/fondatori ufficiali un non-musicista, Cosimo Lamanna appunto, poeta e autore dei testi.

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