Dopo il successo di “Sangue nelle mani”, brano con cui ha catturato l’attenzione di pubblico e critica raccontando la delicata tematica della violenza sulle donne dagli occhi del carnefice, Occhic presenta “Turning Point”, il suo quarto progetto full length; un’opera intensa e riflessiva che attraversa i generi musicali e le tematiche sociali più urgenti.

Perfetto seguito dei precedenti lavori in studio “Ribelle”, “Nomen Omen” e “Diario dei Pensieri”, questo concept-album è un mosaico sonoro che spazia dall’acustico al rock, passando per il cantautorato più classico, l’indie-pop e il latin per giungere al rap, grazie alle collaborazioni con gli artisti Impulso, Haidil e Arel The Beast. Composto da 12 tracce, “Turning Point” affronta tematiche sociali attuali come la crisi geopolitica occidentale, i conflitti internazionali, la violenza di genere e la solitudine. Nonostante gli argomenti complessi, il disco trasmette un messaggio positivo di speranza e cambiamento, invitando il pubblico a porre maggiore attenzione sulla propria interiorità e, di conseguenza, sul mondo circostante, diventando parte attiva di un dialogo e di una trasformazione profondi.

Un patchwork melodico di altissimo livello in cui fluisce una varietà di suoni che evidenziano la versatilità di Occhic. Si passa dal pop-rap cupo e drammatico di “Sangue nelle mani” alle sfumature elettroniche di “Dovrei stare calmo”, dal cantautorato di brani come “Inferno Domestico” all’indie-pop di “Invisibili” e “Delusioni”. Il rock potente e commovente dalle ombre dark di “Nessuna Guerra” aggiunge profondità, mentre “Rivoluzione 2.0” mette in contrasto un testo ironico ad una melodia dolce e avvolgente. Infine, l’acoustic dai toni latin di “Sopravvissuti”, utilizza un linguaggio arcaico ma fortemente evocativo, rendendo a tutti gli effetti “Turning Point” un “Punto di Svolta”, un progetto che non solo sottolinea la necessità impellente di discutere e affrontare temi complessi, ma lo fa con una sensibilità e una profondità che lo rendono una delle opere più complete ed eclettiche degli ultimi anni.

«Con “Turning Point” – dichiara Occhic – ho voluto mettere in musica argomenti a cui tengo molto, sia come individuo che come artista. Ogni traccia rappresenta un capitolo, una riflessione sulla società e sulle sfide che affrontiamo ogni giorno. Spero che questo album possa essere una fonte di ispirazione e di dialogo, un invito a guardare dentro di noi per trovare la forza di cambiare il mondo che ci circonda. La collaborazione con artisti come Impulso, Haidil e Arel The Beast ha arricchito ulteriormente questo progetto, permettendomi di cimentarmi in nuove sonorità con nuove prospettive. Credo fermamente che la musica abbia il potere di unire e di trasformare, e con “Turning Point” voglio contribuire a questa trasformazione.»

Le liriche del disco sono il riflesso dell’abilità autorale di Occhic: versi come «Siamo soli nella nebbia, eppure in mezzo alla folla. Sentiamo un isolamento emotivo, che ci rende tristi e vulnerabili», catturano con empatia e delicatezza il senso di alienazione e solitudine che molti sentono nella società contemporanea. Questo sentimento di isolamento è ulteriormente indagato in “Invisibile”, nel passaggio «Mi sento invisibile, come se non esistessi davvero. Mi sembra che tutti mi guardino, ma nessuno che capisca il mio vero pensiero», in cui l’artista evidenzia la frustrazione e il vuoto interiore di tutti coloro che si sentono trasparenti, incompresi.

In “Inferno Domestico”, nel suggestivo verso «Cicatrici nascoste e l’anima che grida: no!», il cantautore sardo dà voce al sentimento di vulnerabilità, insicurezza, paura ed oppressione di una donna all’interno delle proprie mura domestiche, mura che dovrebbero rappresentare un baluardo contro le minacce esterne, un luogo di protezione e sicurezza. Questa dichiarazione, particolarmente struggente, sottolinea come la violenza di genere possa trasformare un luogo intimo e sicuro in un teatro di terrore e pericolo.

Occhic non esita a lanciare messaggi di risveglio e cambiamento: frasi-chiave come «La verità ha un suono, svegliatevi!» e «La verità ci porterà alla vittoria», sono un chiaro invito all’azione, esortando gli ascoltatori a non restare passivi di fronte alle ingiustizie e a cercare sempre la verità come guida.

Anche il tema della fine dei conflitti internazionali assume un ruolo importante nella narrazione di “Turning Point”: «Mai più battaglie, chiudiamo agli orrori, e apriamoci all’umanità», è un appello alla pace e all’umanità che funge da un fil rouge per l’intero album, mostrando la visione di Occhic per un domani migliore.

“Turning Point” è un album che ci insegna ad aprire menti e cuori a noi stessi e agli altri, permettendoci di osservare oltre, al di là del giudizio, dell’inerzia, dell’ingiustizia e di una tolleranza alla violenza che non può più essere concessa. Un manifesto sincero di attualità e necessità di cambiamento, che nell’emblematica frase «Non vergognarti di mostrare il tuo cuore», racchiude il senso di un’era dominata dall’indifferenza, dall’individualismo e da un torpore, da una nebbia sul cuore che ci impedisce di scorgere i reali bisogni, nostri e del prossimo. Un’era in cui l’autenticità, la comprensione e il coraggio di affrontare le verità scomode sono le uniche chiavi per aprirsi ad un futuro più giusto e inclusivo.

Dovrei stare Calmo” è un invito a mantenere la calma anche nei momenti di stress e panico. La traccia ci ricorda l’importanza di trovare il nostro equilibrio interiore anche quando il mondo sembra crollare attorno, addosso a noi.

Sopravvissuti” pone l’interrogativo sull’essere sopravvissuti a situazioni difficili, come il COVID-19, ma si chiede se nonostante un nuovo nemico da affrontare e le relative minacce dovute alla crisi geopolitica, e più in particolare al conflitto Russo-Ucraino, alla fine saremo ancora qui nonostante tutto.

Sangue nelle mani”: una denuncia della violenza di genere e della discriminazione contro le donne. Vista dagli occhi del carnefice, questa traccia offre una prospettiva disturbante ma necessaria per comprendere la profondità del problema.

Rivoluzione 2.0” è una sorta di invito a rivedere l’intero sistema politico, perché se si vuole cambiare il Paese, il cambiamento deve prima partire da noi.

Nessuna Guerra”: un altro brano di denuncia sociale, che pone un’attenta riflessione su come lanciare missili e bombe non porti mai a niente e l’unica soluzione da preferire sia la pace per il bene di tutti.

In “Delusioni” racconto come spesso ci si ritrovi a dare fiducia alle persone sbagliate, e spesso, anche coloro che mai avremmo pensato…Bé, finiscono per tradirci.

Inferno Domestico” affronta, come “Sangue nelle mani”, il tema della violenza di genere, ma in questo caso, dentro le mura domestiche.

In “Invisibile”, parlo di come spesso ci si ritrovi a sentirsi invisibili, quasi come se non esistessimo per gli altri, così come in “Solo nella nebbia”.

IPDL (Il Prezzo Della Libertà)” è un brano che mette in risalto proprio il concetto chiave della libertà, il fatto di non doversi sentire sottomessi a nessuno, e di fare della propria vita quello che si vuole senza doversi giustificare.

Libero Sfogo 2” esprime un concetto di rabbia e frustrazione nel sorbirsi la felicità degli altri mentre tu ti senti perennemente indietro, come se non avessi realizzato nulla, come se fossi “l’ultimo della classe”, appunto.

Emarginazioni” è un brano che parla di come spesso non ci si senta coinvolti nella vita sociale, anche per attività abbastanza banali, finendo così per sentirsi emarginati, esclusi dagli altri. Come se non fossimo importanti per nessuno.

Occhic, al secolo Alessandro Federico D’Elia, nasce ad Ozieri, in provincia di Sassari, nel 1992. Sin da piccolo, la sua passione per la musica lo porta a suonare diversi brani ad orecchio con la pianola. La sua formazione musicale prende il via tra il 2005 e il 2006 con lo studio di pianoforte e solfeggio presso l’accademia “Per Elisa”, dove inizia anche a calcare i primi palchi. Parallelamente, approfondisce lo studio del canto e, negli anni successivi, si dedica alla chitarra moderna, arricchendo ulteriormente il suo bagaglio artistico. La sua carriera riceve una svolta significativa nel 2017, anno in cui si guadagna la semifinale ad Area Sanremo. Ritorna sullo stesso palco l’anno seguente con l’inedito “Amore sposami”, confermando la sua presenza tra i semifinalisti nazionali del noto concorso. Oltre alla musica, Occhic esprime la sua vena artistica attraverso la realizzazione di un cortometraggio sul tema dell’alcol alla guida, dimostrando una sensibilità particolare per le questioni sociali. Il 2018 segna l’inizio di un nuovo capitolo con la lavorazione del suo primo album, “Ribelle”, che raccoglie 9 tracce di vario genere, dal pop al blues, dal jazz al country. Quest’opera rappresenta un’espressione molto personale dell’artista, che vuole raccontarsi attraverso la musica, interpretando esperienze e sentimenti condivisi con amici e familiari. L’album, realizzato presso l’Eyesstudio di Sassari sotto la guida di Matteo Sechi, riflette la passione e l’impegno di Occhic nel suo percorso musicale. Dal 2020, Occhic si dedica al suo secondo album, “Nomen Omen”, che esplora generi che spaziano dal rock al grunge, dal jazz all’hip hop, e ritmi latini, uscito con Rehegoo Music Group, etichetta londinese co-fondata da Marco Rinaldo e Quincy Jones. Questo progetto, come i precedenti, conferma l’eclettismo e la ricerca continua di Occhic nel campo musicale. Il terzo album, “Il diario dei Pensieri”, anticipato rispetto alla programmazione iniziale a causa dei tempi attuali, testimonia la volontà di Occhic di confrontarsi con le sfide del presente e di offrire un contributo significativo attraverso la sua arte. Con l’aggiunta di tre nuovi brani, il disco si propone come una riflessione profonda sui temi della vita contemporanea, segnando un ulteriore passo nell’evoluzione artistica di Occhic, un musicista che continua a sorprendere e a commuovere con la sua autenticità e sensibilità. Nel 2024, esce in tutti i digital store “Sangue nelle Mani”, un brano, scritto e interpretato con il rapper Impulso, che esplora con delicatezza e coraggio l’altra faccia della violenza, cercando di comprendere senza mai giustificare, di narrare senza mai legittimare, le tragiche spirali che possono nascere da momenti di perdita di controllo. Nella sua continua ricerca artistica e personale, Occhic dimostra di non temere di affrontare tematiche complesse e attuali, cercando sempre di toccare l’animo umano nelle sue molteplici sfaccettature. “Sangue nelle Mani” non fa eccezione: rappresenta un punto di svolta nel suo percorso, dove la musica si fa portavoce di una consapevolezza sociale profonda, invitando all’empatia e alla comprensione. Ogni progetto di Occhic è un tassello di un mosaico che disegna il ritratto di un artista eclettico, sensibile e coraggioso, capace di navigare tra i generi musicali con la stessa facilità con cui esplora le profondità dell’animo umano. Il suo impegno non è solo quello di produrre musica, ma di lasciare un’impronta significativa, di stimolare riflessioni e di promuovere un cambiamento positivo attraverso le sue parole e le sue note. Nel panorama musicale italiano, Occhic si conferma come una voce unica e indispensabile, un artista che, attraverso i suoi brani, cerca di illuminare le ombre del mondo, dimostrando che la musica può essere molto più di semplice intrattenimento: può essere un ponte, un luogo di incontro e di dialogo, un faro nella notte per chi cerca una via verso la luce.

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