Dall’intimismo alla condivisione. Questo è il percorso che ha contrassegnato e contrassegna “Io so come sei riuscito a vivere senza gli altri“, il terzo album di Alia, in uscita in vinile e digitale il 13 maggio 2022 per RadiciMusic Records. Il cantautore e musicista originario di Bergamo, da tempo attivo a Prato, in Toscana, racconta: “Ho perso mio fratello nel 2020, appena poco prima della pandemia. Sebbene quasi tutto il materiale sia antecedente tale evento, ho notato che le nuove canzoni erano rivolte al concetto di memoria. Ultimamente indugio infatti nei ricordi, rifiuto l’accelerazione e la bidimensionalità della narrazione pop contemporanea, mi dedico in prevalenza ad ascolti che riaprono cassetti ed evocano odori e profumi. Potrebbe trattarsi di una fase momentanea, ma in ogni caso voglio assecondarla. Emil Cioran diceva che ‘la nostalgia, più di ogni altra cosa, ci dà il brivido della nostra imperfezione“. Proprio rovistando nei cassetti, Alessandro Curcio – questo, il vero nome di Alia – ha ritrovato la vecchia foto di famiglia scelta come immagine di copertina. Il titolo “Io so come sei riuscito a vivere senza gli altri”, un piccolo omaggio agli interminabili titoli prediletti da Fiona Apple, suggerisce invece una comunicazione trasversale: Alia si sta rivolgendo a se stesso, ad Alessandro, a suo fratello, oppure al pubblico?
Il nuovo, incalzante e fisico singolo synthpop “Questo corpo“, tra gli anni 80 e l’attitudine dell’ultimo John Grant, prodotto da Luca Urbani, è disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 29 aprile, a seguire il primo estratto “Interlinea“, un brano-manifesto nell’affrontare il tema del passare del tempo con straordinaria sensibilità e vivace orecchiabilità vagamente in stile Phoebe Bridgers.

“Io so come sei riuscito a vivere senza gli altri” fa seguito all’EP “Aria” del 2013 e agli album “Asteroidi” del 2014 e “Giraffe” del 2018, legati tra loro da una certa tensione verticale, protesa verso il cielo, lo spazio, la spiritualità. Il nuovo album, invece, è costituito da nove canzoni selezionate da una ventina di tracce composte in assoluta libertà e pre-prodotte tra il 2018 e il 2020, successivamente affidate a differenti produttori. Se “Giraffe” vantava numerose collaborazioni, “Io so come sei riuscito a vivere senza gli altri” rafforza ulteriormente il valore della pluralità degli sguardi al servizio di un’unica visione. “In questo mondo-musica egoriferito e allo sfascio, ho deciso che questa volta avrei lavorato esclusivamente con alcuni produttori, coinvolgendoli anche nel ruolo di musicisti”I produttori in questione sono Ruben KielmannseggeFabio Rizzo, il succitato Luca Urbani e Cesare Malfatti.

“Io so come sei riuscito a vivere senza gli altri” è un disco “confessionale”, ma è in parallelo un disco che vive grazie allo scambio e all’interazione con l’altro da sé. Nonostante le tante mani all’opera sulle canzoni, queste ultime funzionano come un’entità compatta, tenuta assieme dal songwriting di Alia, prezioso, genuino e insolito collante pop d’autore. Alia ha prodotto da solo due tracce, le più concise e non a caso introspettive in programma. Per quanto riguarda tutte le altre tracce, Alia ha fornito i provini in stato avanzato ai quattro produttori e ha lasciato loro carta bianca. Nessun produttore sapeva in che maniera stessero procedendo gli altri. Seppur mantenendo strutture armoniche e testi, ognuno dei produttori ha quindi rimaneggiato i brani a suo piacimento. Alia è ovviamente responsabile della regia del disco, mentre ai produttori è spettato occuparsi del suono. Il lavoro di ciascun produttore sulle atmosfere ha esaltato le melodie e la leggerezza poetica delle parole, filo conduttore di una scaletta coerente nelle sue differenti anime.

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