Nella fitta trama della musica internazionale, pochi artisti riescono a fondere il loro background europeo con le influenze di culture lontane. Pdrazz, musicista originario di Mantova, è uno di questi pionieri. La sua storia è un viaggio che attraversa continenti e connette anime attraverso il linguaggio universale della musica. Da un paio d’anni, Pdrazz ha stabilito una base in Uganda, dove ha trovato non solo un rifugio artistico, ma anche un fertile terreno di collaborazione con musicisti locali.

Uno dei progetti più recenti di Pdrazz è la pubblicazione del singolo acustico “Ai confini dello Spazio“.

Questo brano, nato dalle sue radici italiane, si arricchisce della collaborazione di artisti visivi e musicali ugandesi. La copertina, ad esempio, è stata realizzata dal talentuoso regista e disegnatore MasakaMasaka, un artista profondamente legato allo studio NyegeNyege di Kampala, famoso per l’omonimo festival di musica elettronica, uno dei più importanti dell’Africa orientale. L’artwork di MasakaMasaka diventa l’anima visiva del brano, accompagnato da un’animazione creata da Francesca Papi, bassista di Kaery.ann, che ha anche suonato il basso nella registrazione del brano, curato da Simone Piccinelli presso La Buca Recording Club.

La rete di collaborazioni di Pdrazz si estende ben oltre i confini della sua musica personale. Con Henry, in arte Mudogo, un artista congolese legato anch’egli a NyegeNyege, ha esplorato nuovi orizzonti musicali. Mudogo ha invitato Pdrazz a suonare il flauto in alcuni dei suoi brani, dando vita a una fusione di sonorità che unisce l’anima europea al cuore africano. Anche in questo caso, le grafiche sono curate da artisti visivi ugandesi, in un continuo scambio culturale e artistico.

Ma il cuore del lavoro di Pdrazz batte forte per un progetto ancora più profondo, sviluppato con l’artista Shongz, originario della regione di Karamoja, una delle aree più povere e instabili dell’Uganda. In una terra devastata dalla violenza e dalla discriminazione, Shongz e la sua comunità di musicisti cercano di usare la musica come veicolo di pace e resistenza. La loro passione, nonostante la scarsità di risorse, è un faro di speranza. Pdrazz ha raccontato di sessioni di registrazione in cui, nonostante gli spari che echeggiavano all’esterno, la musica continuava a fluire. In questo contesto, ha deciso di donare una chitarra elettrica, l’unica in tutta la regione, per contribuire al sogno musicale di questi giovani artisti.

La collaborazione tra Pdrazz e Shongz ha già prodotto una canzone, un appello alla pace e contro la violenza, un manifesto contro l’uso delle armi. Il brano, ancora in fase di demo, rappresenta non solo una testimonianza artistica ma anche un grido di aiuto.

Attraverso la sua musica, Pdrazz sta costruendo un ponte tra l’Italia e l’Africa, unendo talenti, culture e visioni, dimostrando che la musica può davvero trascendere le distanze geografiche e culturali, abbattendo le barriere e seminando speranza.

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