Esce venerdì 26 agosto “Alaska, singolo di esordio del progetto solista di Cosimo Ravenni in arte Costì. Il brano, attualmente disponibile in presave, anticipa il suo primo album di prossima uscita.

“Alaska” è il primo singolo di Costì, artista fiorentino già bassista e voce degli Street Clerks, e lo vede in veste di musicista, cantautore e produttore. Una ballata dal sapore 70s/80s che racconta di una relazione profonda, ma che non ha il coraggio di impegnarsi.   

«Nel brano, il protagonista accetta serenamente il suo ruolo di maschera – spiega Costì – incapace di ricambiare un amore più profondo schermandosi dietro ad una visione platonica, per poi finire ritrovandosi ridimensionato nell’incontro con la realtà». 

Un brano a primo ascolto leggero e semplice, ma che nasconde un testo molto intenso e a tratti malinconico: ed è proprio questo lo stile di Costì, affrontare sempre la vita con una pennellata di ironia e autenticità anche nei momenti più difficili.

Costì è il nome d’arte di Cosimo Ravenni, musicista fiorentino. Ha cominciato il suo percorso artistico in veste di bassista/contrabbassista, facendo numerose esperienze e diplomandosi in contrabbasso classico al Conservatorio Cherubini di Firenze. Ha suonato in svariati generi e formazioni, dalla classica al pop e ha accumulato molte esperienze soprattutto con gli Street Clerks, band di cui è cofondatore e con cui ha un’intensa attività live e televisiva a fianco di Alessandro Cattelan. Ha sentito il bisogno di approfondire e concretizzare la sua personale ricerca musicale, esprimendosi da solista in qualità di musicista, cantautore, produttore e per questo ha scelto lo pseudonimo “Costì”, parola che riassume bene il suo carattere diretto e pacatamente snob. I suoi punti di riferimento ideologico cantautoriali sono legati a personaggi come Ivan Graziani, Gianni Togni, Loredana Bertè, Sergio Caputo, Giorgio Gaber, Nino Buonocore; artisti intensi dallo spirito libero e rock’n’roll. Strumentalmente la sua musica attinge molto dai 70s e gli 80s, tra i suoi preferiti Prince, Phil Collins, Christopher Cross, gli Yes ma anche i contemporanei Thundercat, Jacob Collier, The 1975, Parcels, Nu Genea. A Costì piacciono le belle melodie ma anche i colpi di scena creati dall’ improvvisazione e la psichedelia. Per questo si definisce “pop/jazz” definizione che ha ripreso dalla cantante giapponese “Akiko Yano” di cui è grande estimatore. I suoi testi sono semplici e diretti, gli piace parlare di storie vere ma senza prendersi troppo sul serio o cadere nel patetico. La malinconia è sempre condita da un po’ di ironia, allegramente triste e consapevole.

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