“Don’t fear hard times, the best comes from them”. Nessun timore per la paura, grazie alla quale si rinasce affrontando le difficoltà con le migliori risorse di noi stessi. La frase che compare sul retro di “Aspera Tempora” descrive il messaggio dell’album ed è la chiave di lettura di questo concept. Si tratta del terzo album dei Qirsh, un concept prog-rock che rispetto al precedente, incentrato sul viaggio, affronta il tema delle paure dell’uomo: i timori adolescenziali delle false voci, il vuoto, la solitudine, il dolore, il giudizio divino. 
I savonesi Qirsh sono una delle più interessanti band della più recente nidiata progressive in Italia, Aspera Tempora rispetto ai precedenti album Una città per noi e Sola andata sterza ulteriormente verso una dimensione meno commerciale e più progressive, sia dal punto di vista contenutistico, sia nelle sonorità e nell’ampiezza dei brani. Il suono unisce elementi più classici a componenti rock ed elettroniche, con effetti vocali e atmosfere in continua evoluzione. Come sottolinea Lizard Records, “se suonare rock progressivo significa cercare nuove strade oltre gli stereotipi storicizzati e codificati, allora i Qirsh rappresentano un avamposto originale. “Aspera Tempora” esalta il loro picco creativo in una sorta di manifesto kraut-psichedelico, italiano nella sua espressività basilare, non privo di epiche atmosfere prog, dai risvolti psicologico-emozionali”. 
“Aspera Tempora” è racchiuso in un elegante formato digipack, con libretto interno contenente foto e testi: l’ascoltatore è accompagnato nel percorso sonoro e concettuale da immagini, didascalie a commento e spiegazioni dei vari titoli. La scelta dei mosaici a vetro che caratterizzano l’artwork evoca l’atmosfera cupa del disco, i volti nascosti tra i motivi geometrici richiamano e sottolineano le tonalità oscure e ancestrali. 

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