Print Friendly, PDF & Email

Quasi otto anni, una pandemia globale, una pausa forzata, numerosi tour europei, infinite collaborazioni, EP, singoli e il gruppo scozzese Outblinker è finalmente pronto a rilasciare il suo album di debutto, prodotto in collaborazione con Benjamin Power.

La band di Glasgow ha trascorso gran parte di quel tempo perfezionando il suo stile sulle scene live nel Regno Unito e in Europa, passando dai grandi teatri francesi agli squat italiani; dai concerti in ex mattatoi nei Paesi Baschi a quelli in treni abbandonati in Germania.

Dal punto di vista sonoro, l’album di debutto omonimo degli Outblinker porta molte delle tipiche influenze del krautrock, dell’elettronica e del synthwave, nonché sfumature più sottili di altri generi come il metal industrial, la techno, il post-hardcore e composizioni neo-classiche con contributi da parte di diversi individui della scena folk e indie scozzese moderna, tra cui la scrittrice/compositrice Siobhan Wilson.

Dal punto di vista concettuale, l’album esplora il mondo di sei personaggi diversi attraverso le sei tracce. Questo mosaico umano è riportato nell’artwork dell’album, curato dal celebre pittore scozzese Frank McFadden. L’album invita il pubblico ad esplorare le verità più profonde, le contraddizioni e talvolta gli orrori che questi individui rappresentano e a riflettere su come anche le persone migliori e quelle peggiori raramente possano essere identificate come una semplice e unica cosa. Allo stesso modo i membri della band cercano di evitare di creare musica che possa essere facilmente categorizzata. Abbracciano invece l’ampia gamma di esperienze umane e musicali cercando di dire qualcosa di originale. Raggiungere questo obiettivo rappresenterebbe per gli Outblinker il successo.

Share Button