Anestetico” è il nuovo singolo dei Bolena, in uscita venerdì 2 dicembre.
Una botta di adrenalina, un senso di leggerezza che poche volte ci assale, un sound capace di far saltare anche i Sassi di Matera e rendere più elastico il marmo di Carrara, i Bolena sprigionano una scellerata voglia di ballare, di non pensare a nulla e sentirsi belli, maledettamente sensuali nei nostri corpi imperfetti.
Una tribal dance, come piace definirla ai Bolena, che culmina con una scarica di elettroshock di synth. Non c’è spazio per le gentilezze, non ci si preoccupa di essere garbati, i suoni tendono all’acido, all’irriverente, con il finale che ci trasporta in quello che possiamo definire il Metaverso della band, un luogo dove essere inibiti è reato.
“Anestetico” è una terapia anti-dolore, un rito di purificazione per menti appesantite e corpi inchiodati. La catarsi si consuma sotto le luci di una palla elettrica, ad occhi chiusi e senza freni.
“Anestetico” è una via di fuga da quello che ci tormenta, è il passe-partout dei nostri pensieri, la nostra zona franca, un rave in acque territoriali, il momento in cui decidiamo di immergerci fino in fondo per poi accorgerci di restare illesi.
I Bolena irrompono in pista con questo brano glitterato e capace di smuovere anime e corpi. “Anestetico” è qualcosa che strizza l’occhio all’indecenza, all’assoluta libertà che trasuda dai corpi finalmente liberi di essere quello che vogliono, come vogliono.

I Bolena sono la spensieratezza mista al menefreghismo che ci prende quando stiamo ballando la nostra canzone preferita, sbattendocene di quello che abbiamo attorno. 
Ricordate il pop di qualità dei primi anni Novanta, legato a un’irrequietezza che ci cavalca ogni giorno? Bene, lo ritroviamo in un esordio già estremamente a fuoco, anche se dobbiamo scordarci il lieto fine: le melodie zuccherine, un suono a tratti docile, a tratti ammiccante al limite dell’erotismo, scivolano tra le asperità disseminate deliberatamente durante l’ascolto.
Nati alla fine del 2019, i Bolena sono Giulia, Carlo, Paolo e Antonio.
Loro sono l’energia e il presobenismo cresciuto per due anni in sala prove, pronto a esplodervi in faccia.

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