Brillante, camaleontico, pungente e stravagante, Mercvrio torna, dopo il successo di “Ormoni”, con “Prologo: Cinabro”, il suo primo EP che evidenzia la poliedricità della sua Arte.

Interprete, autore e videomaker, l’artista dà sfogo alla sua vena creativa in un progetto che si pone sulla scena come la genesi del suo percorso musicale, intriso di sperimentazione e ricerca, ma soprattutto, di una penna arguta e curiosa, capace di esprimere nero su bianco la complessità dei sentimenti umani con la semplicità e l’efficacia dell’urgenza espressiva che lo caratterizzano.

Dalla già edita ed introspettiva “Ormoni”, passando per la dualità di “Beatrice”, la grinta di “Bravo Ragazzo”, il desiderio di rivincita personale di “Sole” e le atmosfere suggestive di “Cinabro: Interludio”, il disco, che trae il suo titolo dal minerale da cui il mercurio viene estratto, è supportato dal singolo “Il Tuo Corpo”, traccia centrale dell’EP, che ben evidenzia l’abilità comunicativa del cantautore capitolino, in un viaggio sonoro e sensoriale guidato dalla delicatezza intrecciata al vigore dei sentimenti.

Un pezzo dolce e sensuale, in grado di narrare l’amore, esclusivo e totalizzante, con la poesia e la sensibilità tipiche di chi si immerge nelle emozioni senza riserve per non riemerge mai completamente, riuscendo a raccontare, e raccontarsi, senza filtri, maschere e difese.

Ed è nella minuzia e nell’accortezza delle parole, delle metafore e delle simbologie utilizzate per descrivere sensazioni e stati d’animo – «E si confonde il tuo orizzonte con il mio nei sospiri della carne, tra le gambe e le campagne»; «Vorrei morire qui, tra queste valli, per darti tutti i miei atomi e scomparire dentro le tue carni, addormentarmi» -, unite ad una vocalità avvolgente ed istantaneamente riconoscibile, che Mercvrio fonda la sua cifra stilistica, regalando agli ascoltatori ritratti musicali capaci di stupire e affascinare sin dai primi tratti.

Sei tracce, di cui quattro accompagnate dai rispettivi videoclip ufficiali, diretti dal team di Miniera Production, che coniugano la dimensione sonora a quella figurativa, in un susseguirsi di ritmi e tematiche che prendono vita e forma dai fotogrammi interiori dell’artista, come magistralmente descritto nella sua “Beatrice”, tra la malinconica ironia e la coerenza di ogni sua contraddizione – «Non so disegnare, ma ti ho fatto mille ritratti nella mia testa» -.

Interamente prodotto dalla fidata Reb the prod, che ha curato anche mix e master dei brani “Beatrice”, “Bravo Ragazzo”, “Sole” e “Cinabro – Interludio” – “Il tuo corpo” è stata mixata e masterizzata da Roberto Proietti Cignitti del Container Audio Room ed “Ormoni” da Andrea Mattia del Sam Recording Studio -, “Prologo: Cinabro” è la volontà artistica di Mercvrio, il primo passo, deciso e risoluto, di un cammino professionale eclettico e poliforme, ma focalizzato su un’unica macro-area comunicativa, quella delle emozioni, come lui stesso spiega: “Prologo: Cinabro” si configura a tutti gli effetti come una dichiarazione di intenti, sia stilistica, attraverso la fluidità dei generi che lo compongono, sia concettuale, grazie alle differenti tematiche che vi sono esposte e descritte: una premessa artistica che sancisce il nome di Mercvrio alla musica italiana, senza definizioni ed etichette, ma come portavoce, messaggero del sentire più autentico e profondo dell’umanità.

Mercvrio, pseudonimo di Davide Attili, nasce a Roma il 19/9/1991, data palindroma, alle ore 19:09, il che infonde mistero al 19, se consideriamo quanto segue: il numero di verso e di capitolo del Corano in cui un angelo annuncia a Maria la nascita di Gesù è 19:19. Coincidenze, si chiede l’artista? Forse. Il fatto che il suo nome d’arte sia il termine romano con cui si indicava proprio la divinità “messaggera” degli Dei è un’altra coincidenza, si chiede il pubblico? Forse si, forse no ed è lo stesso cantautore ad affermare un’ulteriore casualità, anche se, tutta queste serie di avvenimenti concomitanti, sommati, compongono, secondo lo stesso artista, una prova. Prova di cosa non ci è dato saperlo, perché tutto, ancora oggi, rimane avvolto nel mistero. Un mistero di cui Mercvrio si avvolge, lasciando spazio solo alla sua musica ed ai suoi stimati lavori audiovisivi. Dopo essere cresciuto cantando e suonando in gruppi hard rock, metal e “freejazz pop indogiapponese” nei principali, “ma soprattutto nei secondari” locali della Capitale, Davide Attili dà vita, nel 2014, al suo progetto solista, proprio sotto il nome di Mercvrio, che lo vede cimentarsi nella scrittura di testi in lingua italiana. Per quanto il rock e le sue derivazioni sonore esercitino ancora oggi una significativa influenza su di lui nello stile canoro e compositivo, i brani all’attivo del suo percorso solista sono la risultante di molteplici forze contaminanti, non solo musicali. Laureato in Cinema, Teatro e Arti Digitali, Davide coltiva questa sua altra passione, la Musica, realizzando diverse tipologie di prodotti audiovisivi per il collettivo artistico Miniera. Nel 2018 esce il suo primo singolo ufficiale, “Zanzare in Autunno”, seguito, l’anno successivo, da “Faraone” ed “AmoR”. Nel 2021, la label romana The Bluestone Records rimane affascinata dal suo talento, autorale, interpretativo e compositivo e lo stesso anno Mercvrio firma con loro un contratto discografico che, pochi mesi più in là, lo porterà alla pubblicazione di “La pioggia su Roma”, una release intensa dedicata alla Capitale, alla quale partecipano il sagace cantautore NH e due delle voci più potenti ed incisive del nuovo panorama musicale femminile italiano, Cecile e Sarai. A poche settimane dall’uscita di questa collaborazione a 5 stelle, Mercvrio torna a far vibrare i cuori con la sua scrittura diretta, ironica ma al tempo stessa profonda e viscerale con “Ormoni”, un brano dedicato alla doppia faccia dei ricordi d’infanzia, che portano con sé il sorriso scaturito dalla loro rievocazione, ma, al tempo stesso, la malinconia per un’età che non tornerà più e per quei sentimenti puri e limpidi, lontani da secondi fini, che, crescendo, lasciano il posto al controllo delle emozioni ed all’indifferenza, edificata come barriera contro il dolore. Tra ironia, sentimento, emozione, raffinatezza compositiva e vocalità calda, intensa e riconoscibile, Mercvrio è considerato da pubblico e critica uno dei migliori esponenti dell’indie pop italiano.

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