La regina della musica maliana Rokia Traore è una delle più importanti artiste africane contemporanee e firma insieme a Marco Zanotti il brano “Ka munu munu”, il nuovo singolo estratto da “Circles”, il quarto album della Classica Orchestra Afrobeat, ensemble di 14 elementi che torna oggi con un lavoro  del “post-pandemia” che muove verso il concetto di circolarità, proiettati in un futuro distopico nel quale tuttavia l’essere umano distoglie lo sguardo dalla dimensione materiale e consumistica per volgersi verso l’alto, verso una dimensione più organica e circolare e verso un modello di vita più cooperativo e sostenibile. 

«Ka munu munu significa “tutto gira” e il testo che Rokia Traore ha scritto recita: “Gira, gira all’infinito / la vita è un cerchio, ciò che finisce è un nuovo inizio / quando il tuo tempo è finito, un nuovo tempo comincia, è il cerchio della vita”». Classica Orchestra Afrobeat

Dopo quelle con Seun Kuti, Sekouba Bambino e Baba Sissoko, arriva dunque questa nuova collaborazione tra l’ensemble emiliano-romagnolo e la cantautrice maliana che con il suo impegno sociale ha marcato gli ultimi due decenni di world-music internazionale. Una collaborazione all’insegna del nuovo concept-album CIRCLES, in uscita il prossimo 13 ottobre per Brutture Moderne.

Il video ufficiale del brano, che uscirà a breve, vede la collaborazione con la Mutoids Waste Company, il collettivo nato in Inghilterra negli anni ’80 e residente da molti anni a Santarcangelo di Romagna, in quello spazio comunitario chiamato Mutonia che ha ospitato le riprese per la regia di Francesco Gardini, realizzato attorno ad una scultura gigante chiamata “La macchina del tempo”.

La Classica Orchestra Afrobeat è un ensemble composto da 14 musicisti di estrazione mista classica, barocca e popolare. Diretta da Marco Zanotti, crea nei suoi lavori di composizione o arrangiamento un territorio di confine che mescola le sonorità e le peculiarità espressive degli strumenti della tradizione colta europea come archi, legni e clavicembalo con le percussioni, i canti e le poliritmie africane.
Il disco d’esordio “Shrine on you, Fela goes classical”, risale al 2011, pubblicato dalla neonata etichetta indipendente Brutture Moderne. È un sentito omaggio a Fela Kuti, il più grande genio musicale nonché ribelle politico africano della storia recente. L’album e l’idea della Classica Orchestra Afrobeat riscuotono sin da subito critiche entusiastiche, grazie ad una rilettura originale che diventa ponte di dialogo tra culture apparentemente distanti. All’album partecipano Seun Kuti e Oghene Kologbo e numerose sono le rassegne e i teatri che ospitano questo repertorio, scelto nel 2014 come evento di punta del Festival di Radio3 “RadioEuropa” e invitato nel 2013 allo storico Glastonbury Festival in Inghilterra.
“Regard sur le passe”, il secondo album uscito nel 2014, è una suite musicale in tre movimenti dal carattere spiccatamente barocco, che racconta l’epica dell’ultimo imperatore d’Africa, Samori Touré. Ospiti in scena in veste di cantante solista e narratore sono rispettivamente Sekouba Bambino e Baba Sissoko, due griot di fama internazionale, il primo considerato la “voce d’oro” dell’Africa Occidentale, il secondo ambasciatore della musica del Mali in tutto il mondo.
Il terzo lavoro risale al 2017 e si intitola “Polyphonie”: un concept-album di brani originali dedicato e ispirato alla foresta e al canto dei pigmei. Uno spettacolo dalla forte valenza ecologica, concepito e realizzato insieme al cantante camerunense Njamy Sitson. Tra le esibizioni più recenti della band quelle all’Auditorium Parco della Musica di Roma, al Teatro Verdi di Sassari, all’Orto Botanico di Padova, all’Auditorium Manzoni di Bologna, alla Rocca di Fano e un concerto-trekking per Ravenna Festival nel Parco del Casentino. Dopo l’anticipazione a maggio con l’uscita del nuovo singolo “L’origine del mondo”, l’autunno 2023 si apre con l’uscita del quarto disco di inediti dal titolo “Circles” per la label Brutture Moderne seguito dalla pubblicazione del secondo singolo estratto dal titolo “Ka munu munu” con la splendida partecipazione della regina della musica maliana Rokia Traore.

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