A distanza di 3 mesi dall’incredibile successo ottenuto con il suo inno di rinascita interiore “L’ultima volta”, il cantautore milanese CRIO, al secolo Simone Campanile, torna ad incidere di profondità e significato liriche e incastri con il suo nuovo singolo, “Mostri”.

Un pezzo dritto, diretto, articolato sulla verità di un testo intensissimo che lo stesso artista ha scritto traendo da un’esperienza drammatica e complessa vissuta sulla propria pelle e tramutata, con la sensibilità e la tenacia che lo contraddistinguono, in una poesia di purificazione dal dolore, una catarsi in chiave conscious pop-rock che commuove ed emoziona sin dal primo ascolto.

Delicato e dirompente al tempo stesso, il brano è un flusso di coscienza ove la coscienza del suo autore trova sfogo e riparo disegnando sull’architrave d’unione tra ragione e sentimenti, la via della guarigione da rabbia, rancore e rimorso.

Senza giri di parole o congetture, il pubblico viene istantaneamente guidato e condotto in una dimensione in cui le sfumature più cupe dell’essere umano non vengono etichettate come ostacoli da evitare o istinti da reprimere – «sbatto la porta di casa mentre la mano mi sanguina, mi sa che questa volta ho esagerato un po’; nulla di grave, mi calmo, tanto poi passa» -, bensì come ombre sentinella, senza le quali non potremmo accorgerci della luce che abita in ciascuno di noi; “mostri”, per l’appunto, che ci consentono di far emergere la nostra parte, la nostra versione migliore, ma che solo conoscendoli approfonditamente ed accettandoli nella giostra della vita, potremo riuscire a fronteggiare, combattere e distruggere – «devo affrontare i miei mostri e so dove trovarli ed ho promesso che lo farò» -.

«Il singolo – dichiara l’artista – nasce dal ricordo di un episodio personale in cui persi le staffe, facendomi del male e finendo in ospedale. Oggi, analizzandone il motivo, ho capito che quel momento mi è servito per iniziare a guarire, migliorando definitivamente quel lato di me. “Mostri” è una canzone che racconta come la rabbia faccia parte di tutti; molti fanno fatica a gestirla, ma voglio dir loro che è accettandola che si impara ad affrontarla».

Un punto di vista inconsueto e innovativo, una visione lucida e consapevole capace di illuminare la zona inconscia e più irrazionale che di tanto in tanto bussa alla porta della nostra mente per irrompe con impetuosa veemenza nella nostra anima, non per distruggerla, ma per scuoterla, per rinnovarla e risvegliarla da un torpore di inadeguatezze mascherate da consuetudini; un racconto sincero e privo di filtri in cui la rabbia non ha colpa di esistere, ma esiste per essere accettata e compresa, percepita come un segnale prezioso da cogliere e rispettare, per scavare un po’ più a fondo e scoprirsi, riconoscersi e ritrovarsi – «lo so che questa rabbia vive dentro di me; ci ballo insieme, io ci ballo insieme».

CRIO, al secolo Simone Campanile, è un cantautore e musicista italiano nato a Milano il 7 giugno 1993. Attivo nel mercato discografico dal 2013, dopo una serie di release di successo come “Una Stronza Più Bella Di Me” e “Fuori Da Qui” e le semifinali di Sanremo Giovani, nel 2023 dà il via ad un nuovo capitolo del suo percorso in musica, sostituendo il nome d’arte a quello di battesimo e pubblicando “L’ultima volta”, la perfetta commistione di rock, blues, rap e pop che, simboleggiando l’armonia interiore a cui attingere per rinascere, racconta l’importanza di accettarsi e fare pace con il proprio passato e raggiungere traguardi ed obiettivi prefissati senza l’impasse e la sofferenza causati da condizionamenti e critiche esterni. La sua vocalità profonda e ricca di sfumature, unita ad una capacità autorale incisiva e sincera, lo rendono una delle migliori promesse della nuova scena cantautorale italiana ed il perfetto anello di congiunzione tra due generazioni a confronto, in grado di riportare l’interesse del pubblico adulto sul panorama Blues italiano e avvicinando, attraverso un linguaggio immediato, catchy e contemporaneo, gli ascoltatori più giovani a contaminazioni sonore ricercate e liriche d’autore.

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