Dal 18 giugno 2004 al CERN di Ginevra è presente una statua alta due metri rappresentante il dio Shiva danzante. Nella mitologia indù rappresenta il fiume cosmico nella sua immagine mentre regge lo scorrere dell’Universo, il fluire del tempo. Cosa c’è di più universale è evidente di questo scorrere? Perché questa statua proprio al CERN? Per il motivo semplicissimo che la Fisica Quantistica ci dà la stessa identica visione del mondo apparente in cui siamo immersi: la Realtà è un substrato universale costituito da oggetti immateriali ed inconoscibili, che chiamiamo particelle subatomiche, coinvolti in una eterna danza incessante di creazione e distruzione, base di tutto ciò che esiste. E’ questo il punto di partenza di “Altrove” di Elisa Erin Bonomo: L’ordine del tempo di Carlo Rovelli, assieme alla frase dell’amico Carlo Carcano “sono un centro senza limiti”.
“Quando ho scritto Altrove pensavo che l’unica cosa costante nella nostra vita fosse il cambiamento, la continua distruzione e creazione di rapporti, eventi, situazioni. A volte veniamo definiti da qualcos’altro, dal lavoro o dalla cerchia di persone che frequentiamo. Ma basta che anche un solo ingranaggio cambi nel nostro equilibrio per ridefinirci.
Proprio perché il cambiamento è una costante, il ritornello “Ho bisogno di pensare che la vita sia altrove, non sia un altro a definirmi o il lavoro che so fare”, ha assunto un nuovo significato in questi ultimi due anni, portandomi a ridefinire il concept del videoclip in un contesto più contemporaneo, ovvero una serie di luoghi della cultura chiusi al cui interno prendono vita performance di artisti che mai hanno smesso di creare. Il brano è costruito su una serie di 4 accordi costanti, per essere semplice e diretto al cuore, come pure i tamburi nell’arrangiamento, che vogliono evocare il damaru, mentre i cori richiamano il mantra dedicato alla danza stessa”.

Elisa Erin Bonomo è una chitarrista e cantautrice veneziana. Nel 2017 pubblica il suo disco d’esordio Antifragile, completamente finanziato attraverso crowdfunding, vincendo il Premio della Critica al Premio Amnesty 2017 con il brano Scampo, dedicato al tema della violenza domestica. Nel 2018 vince una Targa Tenco con due brani inseriti nell’album collettivo a progetto Voci per la Libertà – Una voce per Amnesty. Nella sua intensa attività live da solista e con band apre i concerti di NADA, Daniele Silvestri, Diodato, Nathalie, Maria Antonietta, Chiara Dello Iacovo, CLAVDIO.
A breve l’uscita del secondo album dell’artista veneta, splittato in due EP, che esprime l’esatto dualismo dell’essenza dell’artista, a cavallo tra un rock con venature dark-wave figlio del precedente Antifragile nel lato A, alle atmosfere acustiche sconfinanti nella world music nella parte B.

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