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Esce “Miele Amaro” di Guido Coraddu

Doppio appuntamento per “Miele Amaro“, il nuovo progetto discografico di Guido Coraddu: il 20 maggio esce su tutte le piattaforme digitali, distribuito da WMusic, e una tiratura limitata; e il 22 maggio viene presentato presso il Museo Nivola. “Miele Amaro” è un viaggio lungo le pieghe multiformi di almeno tre generazioni di autori sardi di musica jazz ed ha la voce del pianoforte solo, strumento per eccellenza capace di essere assieme classico e contemporaneo. Da Paolo Fresu a Gavino Murgia, Marino de Rosas ad Enzo Favata, da Marcello Peghin ad Antonello Salis, da Bebo Ferra a Zoe Pia, passando per il Massimo Ferra Trio, Silvia Corda, Riccardo Lay, Paolo Angeli: Guido Coraddu racconta una Sardegna senza confini, immensamente ricca dei profumi della musica. Il titolo, “Miele Amaro”, è un omaggio alla fondamentale antologia di poesia e prosa della Sardegna, pubblicata da Salvatore Cambosu nel 1954. Il visual che accompagna questo album è legato all’opera di Costantino Nivola altro grandissimo artista sardo, celeberrimo negli States, al quale è intitolato il Museo che il 22/05 ospita questa anteprima, un artista poliedrico che ha dato vita ad un linguaggio d’avanguardia in cui i segni dell’età contemporanea dialogano con quelli arcaici della Sardegna.

Il percorso di “Miele Amaro” vuole gettare un faro sul lavoro di autori molto diversi per età e per formazione, abbracciando quarant’anni di musica e almeno tre generazioni,  incentrandosi sulle musiche dei più noti autori sardi di musica jazz. E, tralasciando per un attimo l’intimo rapporto che ogni musicista ha con il proprio strumento, sceglie di raccontare questa musica e i suoi autori attraverso la tastiera, tanto classica quanto eterna e contemporanea, del pianoforte. Una trascrizione che ha cercato di mantenere un equilibrio tra la rilettura jazzistica – che si appropria dei brani e li personalizza trasformandone a volte armonie e forme – ed il riferimento alla concezione originale delle composizioni. Il titolo, Miele Amaro, nasce dalla suggestione di una fondamentale antologia di poesia e prosa della Sardegna, pubblicata da Salvatore Cambosu nel 1954: lettura imprescindibile per chi voglia approcciarsi alla cultura isolana.
Il jazz Italiano conosce in questi anni un momento di grande vivacità: mai era capitato in passato che l’Italia contasse tanti artisti tra i grandi maestri del jazz internazionale. In questo panorama un ruolo particolare lo riveste la Sardegna, una delle regioni meno popolose del paese, ma terra natale di numerosi artisti che, dalla loro appartenenza alla cultura isolana, hanno tratto linfa per espressioni musicali originali, a volte di grandissimo successo.
In un’epoca come quella di questo confuso nuovo millennio il jazz ha smesso di essere genere musicale per diventare uno dei linguaggi della contemporaneità, una semantica che permette ad artisti di ogni provenienza di ritagliarsi la propria identità nella ibridazione tra un patrimonio acquisito di linguaggi musicali e le peculiarità della propria appartenenza culturale. Questo processo ha dato vita a infinite declinazioni del jazz: caraibico, scandinavo, flamenco, arabo… e anche la Sardegna ha una suo specifico jazz, rintracciabile nel lavoro di tanti musicisti che si sono ispirati alle musiche ancestrali dell’isola, ma anche ai suoi abitanti, paesaggi, sapori ed aromi, per tracciare nuove strade.

A supporto del progetto la potente ispirazione di Costantino Nivola, l’artista sardo di Orani che ha costruito un linguaggio in cui i segni dell’età contemporanea hanno dialogato con quelli arcaici della Sardegna, facendone un protagonista della grande ricerca visuale del dopoguerra.

Un dialogo fra epoche e suggestioni ed un’ibridazione artistica che sono elementi d’ispirazione anche di Miele amaro. Le riproduzioni delle opere di Nivola sono state concesse dalla Fondazione Nivola e dal fotografo Marco Anelli.

Guido Coraddu è nato a Cagliari nel 1972, si è diplomato in pianoforte sotto la guida di Ludovica Costa, ed ha completato i suoi studi presso il Centro di Sonologia Computazionale dell’Università di Padova dove si è laureato in Ingegneria Elettronica. Dopo aver suonato nei gruppi di Michele Taras e Silvano Lobina e, a Siena, con Michelangelo Attardo e Alessandro Anastasi, nel 2000 con il proprio trio ha registrato il primo lavoro discografico a suo nome, Trèulas, le cui musiche sono state utilizzate come sigla nella trasmissione radiofonica “Tempus” di Radio Rai.

L’anno successivo ha dato alle stampe la raccolta di brani per pianoforte “Hermosuras”. Per alcuni anni si è dedicato alla scrittura di musiche per la danza ed il teatro,   collaborando in particolare con la coreografa Carla Onni. Nel 2007 da vita alla formazione “Musica ex Machina” assieme a Francesco Bachis, Mauro Sanna e Simone Sedda. Con questo ensamble usciranno quattro lavori discografici molto ben accolti da pubblico e critica.
Nel corso degli anni 2000 si è esibito in numerosi contesti nazionali ed internazionali tra cui le edizioni 2008 e 2009 dell’European Jazz Expo, le edizioni 2009 e 2010 del prestigioso Festival di Verbier, il festival Forma e Poesia nel Jazz 2014 e 2018, il premio letterario “Giuseppe Dessì”, il festival Cinematografico Cine Incontr’Arti, otto edizioni del festival di letteratura applicata Marina cafè Noir, i festival Cantieri Teatrali di Montevecchio e TeatriOgliastra.
Dal 2006 ha collaborato con il New York Dance Asylum per realizzare ogni anno un progetto originale assieme ad artisti Statunitensi del calibro di Victor Seen Yuen, Fred Johnson, Kenny Brawner o Cecilia Smith. Lo stesso New York Dance Asylum nel 2011 ha prodotto il CD “l’Age d’Or” presentato nel corso del festival “ai confini tra Sardegna e Jazz” di Sant’Anna Arresi, e salutato da Franco Fayenz come uno dei migliori dischi jazz dell’anno. Brani del disco sono stati utilizzati dalla trasmissione Rai “Chi l’ha visto?”.
Nel 2014 è uscito il libro/CD “la notte che arrivò l’inverno” – 9 storie tratte da “il Maestro e Margherita” di M.A.Bulgakov, con disegni di Francesco Frongia, ed. Kleiner Flug presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino. Al CD ha collaborato Daniele Sepe, mentre dal lavoro è scaturito uno spettacolo multimediale proposto in diverse cornici tra cui il festival letterario “Marina Café Noir”, i festival “ai confini tra Sardegna e Jazz” di Sant’Anna Arresi, “European Jazz Expo 2014”, ed ancora in tounée in teatro nel 2020.
Nell’ottobre 2016 ha pubblicato l’album”Sfarinati di cereali per l’alimentazione umana” per l’etichetta Hopetone Records, presentato in diretta nazionale nella trasmissione radiofonica di Radio3 “la stanza della Musica” il 18/11/2016. Nel 2018 esce “BURP”, progetto musicale ed artistico presentato a Milano nel corso della “Giornata del Contemporaneo” con una performance dell’artista sloveno Aleksander Svelicek, a cui è seguito un tour che ha toccato i festival “Forma e poesia nel Jazz”, “Punti di Vista”, “Musica aspettando l’Inverno”.

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