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L’immaginario acquatico attorno al secondo album da solista di Francesco Lurgo, “The Gentle Whale“, il primo per la storica etichetta indipendente 13 / Silentes, in uscita il 23 settembre 2024 in CD e digitale, è la metafora di un suono liquido, come il mare costantemente cangiante, dalla tenuità dei momenti ambient alla minacciosità restituita dalla pressione sonora. Basta dare uno sguardo all’artwork di copertina o leggere i titoli di molti brani in scaletta per lanciarsi in balia delle onde. 

Rispetto all’esordio in proprio del 2022, “Sleep Together Folded Like Origami”, che recava un carattere introspettivo figlio dei tempi di lockdown in cui era nato, Lurgo presenta un disco in generale più saturo e scuro, spesso più propriamente electro, tra saliscendi e densi muri di suono, malinconiche chitarre post-rock e indomiti synth che decostruiscono l’IDM, specchio di un lavoro sviluppato in un contesto urbano e frenetico, con la fruizione live in mente.

Il musicista e produttore torinese di base a Milano, ex FLeUR, non dimentica comunque sia l’ammirazione verso il mondo delle colonne sonore contemporanee e l’amore per la melodia, che resta l’elemento fondante dei pezzi.

Proprio il respiro della melodia caratterizza in particolare la title track, “The Gentle Whale“, scelta come estratto di anticipazione accompagnato da un video realizzato dal medesimo Lurgo, film-maker di professione. La traccia, dall’incedere organico, quasi tattile, deriva solamente da sorgenti sonore acustiche, per quanto pesantemente manipolate, e poggia sul campionamento di strumenti a corda, chitarre elettriche effettate e gli ispirati violini di Vito Gatto, ricercatore sonoro attivo in molti ruoli all’interno della scena italiana, presente anche in un altro episodio dell’album.

A detta di Lurgo: «Questa traccia, The Gentle Whale, è un delicato acquerello. Nel suo titolo ci sono due riferimenti importanti: la fascinazione per gli elementi acquatici, costante fonte di ispirazione estetica e sinestetica, e un tratto di giocosità quasi da favola infantile che, se in apparenza stona con l’austerità della maggior parte dei suoni, è per me un aspetto fondamentale per l’approccio alla composizione, che in un progetto intimista e personale ritengo debba essere quello di un bambino intento a sporcarsi le mani».

L’album “The Gentle Whale” è impreziosito dalla produzione addizionale di Emilio Pozzolini, collaboratore ormai di lungo corso che si è preso cura anche del mastering.

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