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Gavin Friday: disponibile il nuovo brano ‘Stations of The Cross’

L’irlandese Gavin Friday ha condiviso un nuovo brano intitolato ‘Stations Of The Cross‘. La canzone è tratta dal suo nuovo e attesissimo album solista ‘Ecce Homo’. In uscita il 25 ottobre tramite BMG, il nuovo album, prodotto da Dave Ball dei Soft Cell e Michael Heffernan, segna il suo primo lavoro dall’album ‘Catholic‘ del 2011 ed è stato recentemente annunciato insieme al brano omonimo e a un EP digitale che include due remix e una versione strumentale del brano.

Un artista che ha bisogno di poche presentazioni, Friday è forse meglio conosciuto come il frontman fondatore del gruppo cult post-punk irlandese Virgin Prunes. La sua carriera come cantautore poliedrico e pluripremiato, compositore, attore, artista visivo e direttore creativo ha attraversato quattro decenni e lo ha visto collaborare con artisti che vanno dai suoi amici d’infanzia U2 a Colin Newman, Laurie Anderson, Sinéad O’Connor, Scott Walker, The Fall, Quincy Jones e molti altri.  

Ha composto musica per film nominati all’Oscar come ‘Nel Nome del Padre’ e ‘In America’, e i suoi contributi artistici si estendono alle arti visive, oltre a collaborazioni e performance sul palco con la Royal Shakespeare Company. 

L’ultimo anno ha visto anche l’uscita del film d’animazione ‘Peter and the Wolf’, con colonna sonora e narrazione di Friday, oltre alla recente ristampa su vinile degli album e degli EP classici dei Virgin Prunes. 

Alternato tra potenti elettroniche che richiamano la forza dei Prunes e acustiche squisite che riflettono la bellezza del suo lavoro solista più recente e delle colonne sonore, ‘Ecce Homo’ è un’espressione estatica e libera di rabbia e indipendenza, di separazione dagli stereotipi su ciò che dovremmo essere, riconoscendo al contempo che le nostre battaglie più dure sono spesso collettive. Vi sono presenti canzoni d’amore e canzoni di lotta, riflessioni sulla perdita e riverberi di nostalgia, inni alla solidarietà ed esorcismi del potere. Friday lo considera l’album più onesto che abbia mai realizzato; è anche il più avvincente. 

Come con il singolo precedente, Friday ha anticipato i dettagli della traccia nei mesi precedenti alla pubblicazione con post misteriosi scritti in Ogham insieme a un’immagine di una corona di spine. Mentre ‘Ecce Homo’ metteva in risalto il suono trionfante e travolgente dell’album, il nuovo estratto pulsante e malinconico ‘Stations Of The Cross’ si spinge di più nel territorio gotico e balladico con ritmi industriali ambulanti, corni pensierosi e lavoro di sintetizzatori palpitante. Tematicamente, è una tormentata canzone d’amore, incentrata su una relazione intrappolata in un circolo vizioso. La traccia è dedicata alla grande Sinead O’Connor, che era un’amica di Friday.

‘Ecce Homo’ ha avuto inizio più di un decennio fa con un’email a sorpresa di Dave Ball, il co-fondatore dei Soft Cell che aveva prodotto i Virgin Prunes 40 anni fa. Non si erano visti per tutto quel tempo, ma Ball chiese a Friday se volesse collaborare a una cover di ‘Ghost Rider’ dei Suicide per il 70º compleanno di Alan Vega. Per diversi anni si sono scambiati idee per altre canzoni via email fino a quando Friday finalmente lo ha raggiunto a Londra per una serie di sessioni in studio. Hanno scritto insieme la maggior parte della musica di ‘Ecce Homo’, con una dinamica interpersonale che ha portato a brani che si muovevano liberamente tra estremi emotivi disparati. 

Friday, però, voleva rendere tutto più grande, avvolgere le canzoni nella raffinatezza e nella grandiosità che aveva coltivato nel suo lavoro per le colonne sonore. Ha fatto tutto questo a Dublino con un cast di collaboratori familiari, tra cui il produttore Michael Heffernan, mentre si prendeva cura della madre malata, ormai nelle fasi finali dell’Alzheimer. Infastidito dall’ascesa degli uomini forti internazionali, ma ispirato da una lunga, amorevole e stabile relazione con un altro uomo dopo un lungo divorzio, Friday ha costruito ‘Ecce Homo’ come un monumento alle sue emozioni. All’inizio del 2020, era pronto a mixarlo quando è arrivato il Covid-19. Ha messo tutto da parte per due anni, promettendo di riprenderlo in mano solo quando avrebbe potuto dare un senso al mondo. Nel frattempo sua madre è morta, così come Hal Willner, uno dei suoi più stretti collaboratori, e uno dei suoi due amati cani, Ralf. Stagioni difficili, su tutti i fronti. 

Quel difficile intervallo sembra aver potenziato ‘Ecce Homo’, rafforzando non solo il senso di giusta indignazione, ma anche amplificando la tenerezza e l’amore che sostengono molte di queste canzoni. Il dolore viene da ogni parte, in ogni forma possibile, ma il vero nucleo dell’album è una reazione radicata nella speranza, nel vedere le lotte del passato e le possibilità del futuro con uno sguardo unificato. È una testimonianza commovente del trovare conforto e forza ovunque possiamo, del resistere in qualunque modo dobbiamo. 

Quando Friday era adolescente, alienato dalla chiesa cattolica e in cerca di significato, la musica divenne la sua salvezza, la sua rivelazione. O, come la chiama lui, “la liberazione in cui potevo sanguinare pubblicamente.” Ritiene che gli abbia salvato la vita. Anche se è radicato in tanta perdita, ‘Ecce Homo’ avanza quella storia di sopravvivenza, di come cerchiamo sempre ciò che può traghettarci nella fase successiva della nostra vita. Non è né un album felice né tragico; è, piuttosto, qualcosa di sorprendentemente onesto, che guarda ai due lati della vita e testimonia com’è stato e come potrebbe essere.

*Ecce Homo* uscirà il 25 ottobre tramite BMG in edizione limitata su vinile trasparente blu, oltre a un pacchetto CD deluxe con un esclusivo libretto di 28 pagine e materiale bonus. L’album sarà disponibile ovunque in formato digitale, inclusi due remix esclusivi.

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