Un disco che dura meno di un quarto d’ora. Nove tracce che scoccano rapidissime come frecce intinte in una sostanza anfetaminica e lisergica e che colpiscono al cuore dell’ascoltatore, stordendolo per le successive sei ore. È “Volume I“, esordio imprevisto e imprevedibile di GIUMO, in uscita il 22 luglio per peermusic ITALY.

Con Tanca, NGAWA e Maggio, fra gli altri, GIUMO è esponente di spicco della gang Klen Sheet, collettivo di rapper, beatmaker e producer di varia provenienza italica che si ritrova di base a Milano per affrontare la vita tutti insieme, come una grande famiglia allargata a mille amici; e per affrontare la musica, di qualsiasi genere, con un’attitudine all’improvvisazione e al feeling collettivo degna del grande jazz.

Beat che evocano un house primordiale, una voce chimica e disturbata che alterna fraseggio hip hop a sfuriate hardcore, deviazioni sull’esistenzialismo indie, accenni di drum’n’bass, inni urban che rivendicano appartenenze identitarie e disagi generazionali, ricordi di post-punk, scrittura immaginifica e titoli giocosamente disturbanti.

GIUMO mescola tutto questo, cucinando ingredienti diversi con la stessa facilità e disinvoltura del “cuoco” di cristalli di metanfetamina protagonista di Breaking Bad.

Fra la fascinazione per i “cattivi” della traccia introduttiva che suona come uno slow motion sonoro, l’amore/odio per le proprie origini, ispirazioni ZEN e partite di tennis che si trasformano in duelli all’ultimo sangue con la vita dell’avversario come trofeo, questo disco che rappresenta il quotidiano individuale come un racconto visionario a episodi, si chiude con Outro, una traccia industrial e ambient al tempo stesso, quasi la colonna sonora di un rover su un pianeta alieno alla ricerca di tracce di vita. Una prima esplorazione di ciò che verrà.

“Volume I” è anticipato da un video, online dal 20 luglio, che raccoglie tre dei nove brani del disco. Girato da Francesca Stano con la fotografia di Giacomo Pandiani, il video mette in scena un match tennistico in un campo indoor che si trasforma a poco a poco in una sorta di spazio underground da concerto punk, con tanto di accenni di pogo fra NGAWA e GIUMO. “L’idea del video nasce dalla necessità che tutti abbiamo di essere ascoltati e compresi e che molto spesso viene fuori nei momenti e con modi meno adatti alla circostanza. È per questo che GIUMO si esibisce in un campo da tennis dove solitamente è richiesto un silenzio rigoroso. GIUMO arriva ad urlare pur di essere ascoltato, ma i giocatori non si accorgono neanche della sua presenza e questo lo porta a tornare nel suo angolo e ad aprirsi quasi sfinito, raccontando dei suoi desideri intimi ed infantili. L’alternanza di uno zoom out e zoom in sono metafore del desiderio di aprirsi e poi, non essendoci riusciti, richiudersi in sé stessi.”

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