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La rock band europea Iguana Death Cult ha annunciato il suo ritorno con un album dal titolo “Echo Palace”, con l’uscita del nuovo singolo “Oh No”, disponibile da mercoledì 12 aprile.

Dopo “Sensory Overload” e “Pushermen”, “Oh No” è il terzo singolo estratto dell’album. Jeroen Reek, frontman della band, parlando del brano spiega: “Ispirato dallo scrittore olandese Jan Cremer, ho deciso di scrivere una canzone che parli in modo ironico di quanto io sia incredibilmente fantastico. Questa sorta di mitizzazione di sé mi sembrava divertente, visto che passo la maggior parte delle mie giornate a crogiolarmi nei dubbi e nelle preoccupazioni. Alla fine è diventata una metafora per spiegare la smania di far sembrare perfette le nostre vite sui nostri account social, mentre i problemi di salute mentale stanno diventando la norma piuttosto che un’eccezione.”

L’uscita di Oh Noè accompagnata dal videoclip ufficiale, la band aggiunge: “Una sera ho fatto ascoltare il nuovo disco al mio buon amico Max. Quando è arrivata ‘Oh No’ e mi sono sentito cantare il primo verso, l’illuminazione: ‘dobbiamo assolutamente far indossare a questo omone un costume da cavaliere’. Max è un berserker di due metri e mezzo, ma anche uno dei ragazzi più dolci che conosca. Ci siamo divertiti tantissimo a girare questo video, anche se si gelava e dovevamo nasconderci dalla pioggia ogni dieci minuti. Una delle lingue più taglienti del gioco. Tutto è stato girato di nuovo a Rotterdam: ancora una volta, non può rappresentare in maniera adeguata la bellezza della nostra città. Poiché questa canzone ha un’atmosfera un po’ da Iguana della vecchia scuola, Hache ha voluto usare un sacco di distorsioni come faceva ai tempi in cui realizzava i video del nostro primo disco.”

L’album “Echo Palace” è stato registrato e autoprodotto presso i PAF! Studio di Rotterdam, per poi essere successivamente mixato da Joo-Joo Ashworth presso lo Studio 22 di Los Angeles e masterizzato da Dave Cooley.
Con l’arrivo della pandemia e la crescente diffidenza delle persone l’una nell’altra, il progetto degli Iguana Death Cult è diventato molto più di una semplice band per i suoi membri: è diventato terapia. “Credo che le prime dieci volte che siamo andati a fare una jam”, racconta Tobias Opschoor sul processo di realizzazione del nuovo album Echo Palace, “abbiamo semplicemente bevuto vino e parlato, e abbiamo continuato a parlare per ore – e poi ci siamo detti: ‘Ok, devo andare perché domani devo lavorare'”.
Questi incontri, che si svolgevano nell’appartamento del frontman Jeroen Reek nella città olandese di Rotterdam, si sono lentamente spostati dal parlare di questo capitolo surreale della loro vita, all’esserne ispirati per farne musica. “Vivevo in un appartamento davvero brutto, decadente, pronto per essere demolito”, spiega Reek, “con una sola fonte di calore, una specie di stufa a gas vecchio stile”. Nelle notti fredde si riunivano intorno a quella stufa, un approccio che li ha avvicinati e che alla fine ha dato rapidamente il via al loro flusso creativo.
“Echo Palace” è forse la musica degli Iguana Death Cult che parla più apertamente delle strane cause ed effetti del pensiero di gruppo e di isterie collettive. Osservando la paranoia scaturita dalla pandemia e le teorie del complotto che imperversano nel loro paese, Reek ha scritto testi che riflettono la scena davanti a lui: “Purple, veiny soccer mommies”, canta con voce profonda e minacciosa nella canzone Echo Palace, “Sharpening their guillotines”. È un brano così coinvolgente da tradirne la profondità del testo, adattato da una poesia che Reek ha scritto sulle ripercussioni di “chiudersi da tutti al di fuori della propria ideologia”.
Nei loro primi album “The First Stirrings of Hideous Insect Life” del 2017 e “Nude Casino” del 2019 – che a volte sembravano la collisione tra i Parquet Courts e i Super Furry Animals – ci sono i suoni e l’attitudine della band, seppur ancora acerbi. Le loro performance esplosive li hanno trasformati in un gruppo di culto tra i fan della psych, portando la band a suonare in tutto il mondo, da Amsterdam ad Austin. Proprio durante un set particolarmente folle al SXSW la band ha conquistato la Innovative Leisure, visionaria etichetta discografica di Los Angels.
Mentre lavoravano al nuovo album, stretti l’uno all’altro mentre il mondo si divideva, tutto ha cominciato a fluttuare come Remain in Light. Proprio durante il periodo della pandemia si concretizza “Echo Palace”, il nuovo disco di inediti in uscita 12 maggio 2023.
Grazie al talento di Justin Boer al basso e Arjen van Opstal alla batteria, e con il lavoro di Jimmy de Kok alle tastiere, per la prima volta nell’album, la band ha abbracciato il proprio stile garage-rock melodico, ampliandolo con influenze post-punk e psichedeliche allo scopo di renderlo più vibrante e sciolto. Ogni membro ha contribuito con le proprie idee allo sviluppo completo della tavolozza sonora. “Ci siamo buttati tutti in questa specie di frullatore sonoro, ognuno di noi dà un po’ di sapore all’album”, spiega Opschoor.
Lo spirito di aggregazione c’è sempre stato fin dalla genesi della band, una idea degli amici d’infanzia Jeroen Reek e Tobias Opschoor nata più di dieci anni fa. Il nome Iguana Death Cult è un parziale cenno alla fascinazione di Reek per i culti in generale – e la parte “Iguana” è una reference a Iggy Pop.

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