GleAM Records annuncia l’uscita di “I’ve Been Waiting For You“, il nuovo album del bassista lucano Giuseppe Venezia, disponibile in formato Vinile 180 gr. Limited edition, CD Gatefold 3 e digital download/streaming dal 18 ottobre 2024 e distribuito da IRD International e Believe Digital. L’uscita sarà preceduta dai singoli “Messaggeri” e “Song for Gerald”.

“This recording is a true honest performance of modern jazz with high level of sophistication and melody and shows Venezia’s composition skills as well as his control of the bass. This is one of these recordings that I can listen to over and over; it’s masterfully recorded and the compositions are sequenced in a way that makes me want to sit and just listen to the whole recording.” (Gerald Cannon)

“I’ve been waiting for you” is an album that crosses the themes of modern jazz with depth of spirit and wisdom. Giuseppe Venezia outlines the directions of his music with authority, swing and with the beauty of his lines. The cohesion of these five musicians is the result of an alchemy as is not always the case in recording sessions where the sound of the band and the solo qualities of the musicians are so important. Thank you Giuseppe for your return to the scene as a leader. It would almost be said that even “we were waiting for such great music”. (Spencer Travis)

Attivo sulla scena jazz internazionale da quasi un ventennio, Giuseppe Venezia è considerato una “first call” da molti musicisti americani che si esibiscono in Europa. Molto attivo in veste di sideman con collaborazioni di prestigio, ritorna con un album a proprio nome dopo una lunga parentesi, presentando un progetto costituito interamente di sue composizioni, pensato e collaudato dopo innumerevoli concerti con un quintetto di eccellenza formato da alcuni dei suoi compagni di viaggio più fidati. Il polistrumentista lucano Attilio Troiano al sassofono tenore e flauto, il pianista pugliese Bruno Montrone, il batterista lucano Pasquale Fiore e Fabrizio Bosso alla tromba che ha abbracciato totalmente il progetto partecipando alla realizzazione di tutte le tracce. L’album attraversa tutte le tematiche e forme del Jazz moderno, filtrate ed attualizzate attraverso la sapiente cifra autorale del leader.

Il disco apre con “Prelude to a Message che vede il bassista lucano in “solitaria” preparare il terreno per il brano successivo annunciandone il messaggio con accenni tematici. Poche note, lasciate riecheggiare libere. Poco più di un minuto di musica che mette in evidenza fin da subito la saggezza di un musicista che pur nella sua consumata coscienza di ruolo sa conquistare la scena con autorevolezza offrendo una grande bellezza di suono. 

Segue Messaggeri“, brano dalle forti tinte hardbop. Un palese tributo al sound, ad un’ idea e a tutti i grandi musicisti che nell’arco della lunga carriera hanno contribuito a rendere immensi i Messanger di Art Blakey. La composizione si divide tra sezioni afro/latin ed una swing e su questa struttura, che si ripete ma che ogni volta porta con sé qualcosa di nuovo, i musicisti raccontano la propria storia, mostrando una forte connessione tra loro.

È la volta della title track, I’ve Been Waiting for you“, una composizione ispirata all’autore da suo figlio e perciò a lui profondamente dedicata.  Una melodia dolce che si sviluppa su un tempo 3/4 dove il flauto e la tromba si incontrano e la ritmica tesse una trama che via via diventa più fitta. Gli interventi solistici sono qui misurati e volti a preservare l’organicità complessiva della musica e la purezza della melodia.

Chiuda la prima parte dell’album Song for Gerald“, brano dedicato al grandissimo Gerald Cannon con il quale Giuseppe ha studiato e stretto un rapporto di amicizia profonda. Cannon ha “prestato” la voce del suo contrabbasso a numerosissime star di questa musica: Elvin Jones, McCoy Tyner, Roy Hargrove, Abbey Lincoln, Wynton Marsalis, solo per citarne alcuni.Cannon è stato fonte di ispirazione per questo brano ed ha spinto Giuseppe nel corso degli anni a lavorare sulla scrittura di musica originale convinto del fatto che le sue grandi doti interpretative avrebbero potuto esprimersi ancor più profondamente nella composizione.

Just a Line from the Past” è una ballad vera, nello stile più autentico di questa musica ma che non cade mai nel manierismo sterile ed apporta anche armonicamente input di freschezza in un brano che a primo impatto potrebbe sembrare scritto negli anni ’50 e ’60. Il tema sembra porre una serie infinita di domande nella sezione “A” e altrettante risposte nella sezione”B”. Il brano è caratterizzato da un contrasto profondo tra la tromba ed il sassofono sia nell’esposizione del materiale tematico che durante le improvvisazioni. Al liricismo e alla dolcezza della tromba di Bosso si contrappone il suono di Troiano che sembra voler esplorare un territorio più “acido e spigoloso” senza mai smettere di far cantare il proprio strumento. Anche ritmicamente la differenza tra i due assoli è netta, lasciando un tappeto meno ricco ma sempre consistente a supporto del solo della tromba e passando nel two feel durante il solo del sassofono.

Blue Bird è un concentrato di energia nello stile bebop, un omaggio ai grandi musicisti che hanno reso immortale il Jazz, come Parker, Gillespie, Powel, Jones. Come è evidente nel titolo, la sua struttura è quella del blues nella sua evoluzione armonica elaborata dal magico Charlie Parker. Il quintetto viaggia sui tipici ostacoli di questa progressione ad una velocità molto sostenuta sprigionando una grande energia.

Chiude l’album “The Shortest Story“, una composizione dalla sonorità più moderna, con una struttura tipica del jazz, la classica song form “AABA” ma che in questo caso differisce per lunghezza. L’autore infatti, anziché “occupare” le canoniche sezioni da 8 battute, sceglie di dimezzarne la durata. La sfida concettuale implicita in questa scelta è quella di esporre una melodia utilizzando al meglio il “tempo a disposizione”.  Il mood generale è quello di una pulsazione bossa implicita ma mai espressa in modo idiomatico. Le aperture, le frammentazioni e le elusioni ritmiche del talentuoso batterista Pasquale Fiore in sinergia con le sinuose linee del leader aggiungono una nuova gamma di colori alla tavolozza sonora di un album che parla apertamente dell’amore per il Jazz attraverso la voce autorevole di 5 musicisti di prim’ordine. 

Contrabbassista e bassista lucano, Giuseppe Venezia – classe 1982 – ha avviato la sua carriera artistica nei primi anni del 2000. Fino ad oggi, è stato impegnato in numerose formazioni e ha partecipato all’incisione di diversi dischi, affiancando musicisti di tutto il mondo sia in studio che dal vivo. Anche direttore artistico del Rosetta Jazz Club e del Basilijazz – Basilicata Jazz Festival, oggi è considerato una “first call” da molti musicisti americani che si esibiscono in Europa. Oltre ad aver promosso la costituzione di numerosi ensemble jazzistici, Venezia ha condiviso palchi e studi di registrazione, in Italia come all’estero, con nomi di prestigio della scena jazz mondiale, come Enrico Rava, Stochelo Rosenberg, Peter Bernstein, Greg Hutchinson, Scott Hamilton, Jonathan Blake, Dado Moroni, Philip Harper, Jerry Bergonzi, Jason Lindner, Johnny O’Neal, Flavio Boltro, Jesse Davis, Roberto Gatto, solo per citarne alcuni.

Dal 2012, l’agenda concertistica di Venezia prevede un appuntamento fisso negli Stati Uniti, dove negli ultimi anni si è esibito in prestigiose location – Guggenheim di New York City, College di Yale e Dante Alighieri Society of Massachusetts di Cambridge – e nei migliori jazz club a stelle e strisce – Birdland, Dizzy’s Club Coca Cola, Fat Cat, Maureen’s Jazz Cellar, Small’s Jazz Club, The Django, Mezzrow Jazz Club, Deer Head Inn, The Side Door Jazz Club, Hard Rock Cafè Atlantic City – con importanti musicisti americani come: Emmet Cohen, Joe Farnsworth, Jerry Weldon, Benny Benack III, Craig Hartley, Jeb Patton, David Hazeltine, John Di Martino, Mike LeDonne, Bruce Harris, tra i tanti.  Si è esibito, inoltre, nei migliori club e festival in: Italia, Francia, Germania, Svizzera, Olanda, USA.

Tra il 2015 e il 2016, Giuseppe ha collezionato anche importanti esperienze televisive e teatrali. Dal 2015, infatti, fa parte della Piccola Orchestra che accompagna in giro per l’Italia Flavio Insinna, nello spettacolo teatrale “La Macchina della Felicità” che nel corso degli anni è stato rappresentato nei maggiori teatri italiani tra cui l’Ariston di Sanremo. A giugno del 2016, inoltre, Giuseppe prende parte, nelle vesti dì bassista elettrico, del programma televisivo condotto da Flavio Insinna “Il Grande Match”, in onda tutte le sere su Rai Uno, in occasione degli Europei di calcio.    

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