Disponibile da 25 ottobre su tutte le piattaforme digitali “Una Luce Più Chiara“, nuovo EP di Licciardi: una raccolta degli ultimi quattro singoli del cantautore catanese di stanza a Bologna collegati dalla scoperta del grande cantautore inglese Nick Drake e dalla contestuale uscita da un periodo buio.
Un EP che nasce un momento di grande insoddisfazione personale e sconforto dovuto alla pandemia del 2020 in cui Licciardi aveva pensato di smettere con la musica. Un giorno però è proprio la musica a salvarlo grazie alla visione di un documentario su Nick Drake, fino a quel momento poco conosciuto dall’artista di origini siciliane colpito specialmente dal brano “Leave me hangin’ on a star”: il sentimento di disperazione e sconforto di Nick Drake in quel brano diventa anche un po’ quello di Licciardi e si trasforma in energia positiva ispirando nuove canzoni, più sincere.
Prende forma così il primo brano, “Emilia Nascosta“, scritto l’anno prima e ripreso durante un periodo di volantinaggio in provincia di Bologna; finito il brano nasce l’idea di un EP strutturato da delle tappe: “Emilia Nascosta” rappresenta il buio che è arrivato con la pandemia. La seconda tappa è rappresentata dal secondo brano, scritto poco dopo, “Art Attack“. Questa canzone rappresenta la forza dell’amore, indistruttibile anche di fronte a un periodo così buio. La terza tappa è rappresentata da un ritorno allo sconforto, “Giù” infatti è una presa di coscienza del fallimento, della caduta, e scritto nel secondo lockdown, che era tornato quasi a ricordarci che l’incubo che pensavamo di esserci lasciati dietro era ancora lì. Alla fine però arriva “Un Metodo” che rappresenta la comprensione finale del fatto che la felicità è un viaggio lungo, fatto di calma e leggerezza. La spasmodica ricerca di un metodo, di un sistema per essere felici non esiste: la natura ci governa sovrana e nelle nostra immensa piccolezza non possiamo far altro che abbandonarci ad essa e perdonarci le cose che non sopportiamo di noi.
Dal punto di vista musicale, la più grande ispirazione è stata indubbiamente la musica di Nick Drake, piombata all’improvviso nella vita dell’artista, soprattutto nei brani “Giù” e “Un Metodo”. Le chitarre acustiche in open tuning nello stile del cantautore inglese, hanno rappresentato per Licciardi un nuovo modo di tornare a scrivere, una vera e propria rinascita.
Oltre a Nick Drake c’è un po’ di ispirazione alternative rock da un lato e una presenza costante del folk-blues dall’altro. Il riff di “Art Attack” ad esempio nasce dopo aver divorato il disco “Born And Raised” di John Mayer e il folk tradizionale statunitense, mentre “Emilia Nascosta” trova la sua genesi dopo un’overdose di alternative rock italiano e inglese.
L’EP risulta dunque diviso totalmente a metà: i primi due brani sono un mix di questi generi, a testimoniare ancora l’incertezza del viaggio. Gli ultimi due prettamente più acustici, vanno a braccetto verso una meta più definita dal punto di vista musicale, a testimoniare, viceversa, che la meta diventa più chiara. Da qui il titolo “Una Luce più chiara”, ispirato a sua volta dall’album “Bryter Layter” di Nick Drake.
“Questo EP rappresenta per me il ritorno a una scrittura sincera e personale. Ho chiuso un capitolo durato tre anni, iniziato per le strade nebbiose della Bassa, colate di cemento, supermercati vuoti con Emilia Nascosta e terminato con Un Metodo e la sua rievocazione della Natura e del Cosmo. È stato un viaggio emozionante e doloroso, generoso e severo, faticoso e eccitante e ho provato a raccontarlo in queste quattro canzoni.” – Licciardi.

“Ciao, sono Michele, ho 31 anni, sono siciliano, nato in un paesino in provincia di Catania, ma da diversi anni abito a Bologna. Come si direbbe in dialetto bolognese, sono il cantautore ‘peso’ per eccellenza! Ovvero il depressone!
Infatti, più che cantautore mi definirei lo psicologo di me stesso; scrivo canzoni per curarmi, e per non rischiare di impazzire. Infatti, in questi anni, grazie alla mia musica, ho risparmiato tantissimi soldi di psicoterapia, e questo è un primo grande obiettivo raggiunto.
Penso che nel cantare delle proprie paure, ossessioni, inquietudini, non ci sia nulla di male, e anche se fosse, è l’unico modo che conosco”.

Michele Licciardi nasce a Catania il 29/09/1991. Presto si approccia allo studio della chitarra elettrica e, fa parte di diverse tribute band blues e rock della provincia catanese. Si avvicina al cantautorato italiano in età più matura, e compone brani, dei quali alcuni fanno parte del suo primo album solista; Non sono un cantautore alternativo, per Noja Recordings di Carlo Barbagallo.
Il genere musicale è influenzato dagli ascolti più classici del cantautorato italiano, come De Gregori, Dalla, e del cantautorato internazionale come Bob Dylan, Nick Drake fino ad arrivare a cantautori contemporanei come Niccolò Fabi, Damien Rice, Bon Iver, Ben Howard. La ricerca musicale di Licciardi, infatti, è imperniata nel far dialogare la testualità del cantautorato italiano con sonorità di respiro più internazionale ed esterofila.
Dal 2018 è chitarrista della band bolognese indie-pop Lapara, con la quale ha realizzato due EP. Da due anni, in collaborazione con il BlapStudio di Milano, di Antonio Polidoro, lavora al suo secondo disco solista anticipato dai singoli “Emilia Nascosta”, “Art Attack”, “Giù” e “Un Metodo” che dal 25 ottobre saranno raccolti nell’EP “Una Luce Più Chiara”.

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