L’OFFICINA DELLA CAMOMILLA: annunciato il nuovo disco
Dopo l’atteso ritorno dal vivo con la data al MI AMI Festival, L’OFFICINA DELLA CAMOMILLA annuncia un nuovo disco previsto nei primi mesi del 2024 dal titolo “DREAMCORE“.
A 8 anni dall’ultimo album in studio, “Palazzina Liberty”, una delle band culto del panorama alternativo italiano torna in studio per il quarto album di inediti che uscirà per Hachiko Dischi, l’etichetta nata dalla mente Francesco De Leo per una totale autonomia artistica, in distribuzione ADA Music Italy.
Gli ultimi due show del 2023 saranno l’occasione per ascoltare dal vivo, oltre ai pezzi storici, anche qualche novità della band, tornata con nuove idee e con la stessa voglia di raccontare con la sua poetica unica, dolce e surreale, allucinata ed evocativa, istantanee di vita senza retoriche tronfie o velleità di giudizi universali.
L’Officina della Camomilla nasce nel 2008 a Milano come progetto solista di Francesco De Leo. L’idea di band nasce poco tempo dopo con l’incontro tra De Leo e Stefano Poletti, musicista ma soprattutto videomaker. L’esordio discografico arriva però nel 2013 con “Senontipiacefalostesso Uno” per Garrincha Dischi, dopo le centinaia di migliaia di visualizzazioni su Youtube di tracce autoprodotte. Sulla scia del successo del primo album l’anno successivo esce “Senontipiacefalostesso Due” e, in mezzo, vengono pubblicati numerosi Ep contenenti inediti e brani sparsi. Seguono poi Palazzina Liberty e la raccolta di cento brani tra demo e inediti Antologia della Cameretta.
Cifra stilistica della band è la spensieratezza con cui rappresenta in musica “quello che passa fuori dalla propria finestra”; E la finestra da cui L’Officina Della Camomilla guarda il mondo si affaccia sulla Milano dei Navigli, sul Parco Sempione, sull’area C, su Brera, sulle zone militari. Personaggi, veri o immaginari, che non hanno paura di raccontare o di essere raccontati, figure che si incontrano e scivolano veloci come i paesaggi attraverso i finestroni di un tram, ragazzi appena accennati che in fondo potremmo essere noi. I brani sono come istantanee, una tavolozza su cui i “nostri” riversano colori pastello e riflessioni a 360°, senza retoriche tronfie o velleità di giudizi universali. Le canzoni possono prendere vita da appunti, pensieri surreali, allucinazioni modellate, cieli nuvolosi, da ogni piccola sensazione che affiora sottopelle.
Strumenti giocattolo e tastierine mischiate al clapping, chitarre distorte à la Libertines dei tempi d’oro, un Alex Turner che preferisce le filastrocche macabre ai muri di suono degli Arctic Monkeys. Favole cattive, passaggi meno nervosi che ricordano i migliori The Pains Of Being Pure At Heart. L’amore-odio per Milano, l’alienazione nei non-luoghi e per i lavori sempre più improbabili, giocata su accenni di ninnenanne per non dormire, come direbbe il mai troppo compianto Pier Vittorio Tondelli. E poi, le fascinazioni per l’uptempo e per il pop più zuccherino, quello che fa innamorare, fatto per celebrare in posti improbabili i ritorni più attesi. La band ha pubblicato il 28 aprile DANDY CANDY, il nuovo singolo uscito ad aprile per Hachiko Dischi in distribuzione ADA Music Italy. Il brano ha segnato il ritorno discografico di uno dei progetti culto del panorama alternativo italiano.