Esce “Offshore” il disco di Marcello Capozzi realizzato come una serie musicale composta di tre stagioni. “Offshore” è un lavoro unitario con un unico personaggio che si muove tra Italia, Inghilterra e altre dimensioni. La narrazione in tutto l’album procede verso una progressiva dilatazione ambientale, dalla miseria iniziale all’entusiasmo per i nuovi scenari, la ricostruzione relazionale, fino a una sorta di “svolta ontologica” che avviene a metà racconto. Vi è, inoltre, una progressiva transizione dall’Italiano all’Inglese. L’album ha una struttura seriale suddivisa in 3 stagioni: 3 cicli di 3 episodi, volutamente sottolineati dai vari field recording e cambi sonori.

La prima stagione di “Offshore”, è stata pubblicata il 21 settembre contiene i brani “Modello 730”, “Dei miei stivali” e “London Bridge”; la seconda stagione il 23 novembre con i brani “Anelli siderali”, “Six Years Later” e “Mors tua”, oggi, con i brani “Offshore”, “Fine mondo e “Once upn a time in the universe”, esce la terza e ultima stagione dando vita ad “Offshore”.

Marcello Capozzi è un musicista, autore e produttore nato a Napoli.
“Sciopero”, album d’esordio che fu inserito nelle pre-selezioni del Premio Tenco 2014 nella categoria Migliore Opera Prima, diede l’occasione di suonare in svariate rassegne in giro per l’Italia e aprire concerti di Cesare Basile, Marlene Kuntz e Paolo Benvegnù.

A inizio 2015, nel pieno della fase compositiva del secondo disco, Marcello Capozzi decise di emigrare nel Regno Unito, trasferendosi a LondraLa decisione fu presa per tipiche motivazioni economiche ma, anche, con l’obiettivo di realizzare un progetto che ormai si era fatto molto chiaro: mettere in scena il racconto di una storia legata a un unico personaggio in transizione nel Regno Unito verso lo spazio infinito.

Un lungo viaggio, il cui vero oggetto di rappresentazione è l’incessante movimento energetico messo in campo da un essere umano, nel momento in cui deve superare l’ostacolo che di volta in volta si para davanti. È la storia di un personaggio nel suo viaggio verso l’universale, in una dimensione olistica, dopo avere attraversato con ardore alcune delle maggiori sfide presentate dal vivere in società, nell’epoca contemporanea.

Benché il processo compositivo fosse sostanzialmente concluso un anno dopo l’arrivo a Londra, la gestazione dell’intero progetto ha dovuto fare i conti con i tempi lunghi di ricostruzione di una nuova stabilità esistenziale.

Sono stati anni di lontananza dalle pubblicazioni ufficiali, ma di appassionata e paziente fedeltà a un progetto esteticamente molto ambizioso.

Al progetto grafico Jessica Lagatta: disegnatrice che vanta, tra gli altri progetti editoriali, la realizzazione delle illustrazioni per il libro “Diario di un’apprendista astronauta” di Samantha Cristoforetti.

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