Un disco che ha radici profonde nella musica mediterranea, nelle tradizioni locali e soprattutto nella fusione fra esse. Il nuovo disco di Francesco Del Prete intitolato “Rohesia Violinorchestra“, in uscita il 22 novembre 2022 per l’etichetta Dodicilune, parte proprio da qui e soprattutto dall’esigenza di indagare sulla combinazione prodotta tra vino e musica. Un progetto unico che si arricchisce della partecipazione di musicisti di grande livello quali Arale alla voce, Marco Schiavone e Anna Carla Del Prete al violoncello, Patrizio Tafuro al flicorno, Angela Cosi all’arpa, Emanuele Coluccia al pianoforte e Roberto “Bob” Mangialardo alle chitarre. I brani sono stati scritti per essere accostati ai vini della Cantina Cantele, una realtà vinicola ben radicata nel territorio pugliese e nazionale e ormai di ampio respiro internazionale che insieme all’artista ha coprodotto questo lavoro. Un viaggio, dunque, che parte dalla terra, dai paesaggi rurali, dai sapori locali che sono prima di tutto fonte d’ispirazione per l’arte, per la musica e per l’intelletto. Attraverso le note scritte da Francesco Del Prete si sviluppa il racconto di una famiglia che nel corso del tempo, con l’alternarsi delle stagioni e delle vendemmie, è diventata una realtà assai viva, molto attenta alla cultura locale. E qui entra in ballo il violino, per molti legato al passato e alle grandi orchestre, che tuttavia grazie all’utilizzo di loop, dell’elettronica e delle nuove tecnologie, diventa uno specchio dei tempi moderni, dove tradizione e innovazione si incontrano. L’espressività di questo strumento, che in questo disco si alterna a momenti struggenti e melodici ad altri più brillanti e dinamici, diventa il mezzo per raccontare storie e per accostare il mondo della tradizione culinaria ad una musica innovativa che non dimentica le proprie radici.

Tra i brani del disco: Rohesia Pas Dose’ è undialogo serrato tra violino e violoncello, entrambi intenti a tessere trame melodiche che trovano sfogo nei ritornelli danzati; un rincorrersi in crescendo punteggiato da pizzicati e delay a ricreare bollicine e freschezza. “Teresa Manara“, la protagonista di questa storia meravigliosa, è interpretata da una melodia struggente eseguita al violino travolta da un destino vorticoso e irresistibile raffigurato da un violoncello irruente. Rohesia Rosè è caratterizzato invece da ritmi swing e veloci terzine di pizzica che si alternano e si fondono amalgamandosi alla perfezione. Le radici di questo brano provengono dal Salento e le melodie fresche raccontano un’estate tutta da scoprire. L’incipit di “Rohesia Rosso” è affidato ad un violino armonico/percussivo, pizzicato in maniera originale, che ne costituisce anche l’ossatura del brano; su tale intelaiatura le note di violini e violoncelli si avviluppano su sé stesse in maniera incessante come boccioli di profumatissime rose rosse che volteggiano senza fine. Amativo si apre con un incipit tensivo che preannuncia un dialogo misterioso tra violino e violoncello intenti a scrutarsi a vicenda; l’obiettivo è quello di cercare e trovare la giusta armonia tra le parti: tale dinamica, nella più felice delle combinazioni innesca il giusto cortocircuito che prende forma nella seconda parte del pezzo, briosa e felicemente riflessiva.

Lo strumento che racconta queste storie e che diventa il mezzo per unire passato e presente è senza dubbio il violino di Francesco Del Prete, utilizzato come una lente attraverso cui osservare ciò che ci circonda.   Il musicista salentino, infatti, è riuscito a coniugare alla perfezione studi classici, musica jazz e nuove tecnologie dando vita a un percorso nuovo, trasversale che rappresenta lo specchio dei tempi moderni.

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