Nel corso degli anni, Stabile, all’anagrafe Marco Murgo, scrive centinaia di canzoni ma ne condivide solo qualche decina, sempre in bilico tra la costante ricerca di uno stile personale e una insopprimibile vocazione alla riservatezza.

Che bella giornata! è il suo singolo di debutto ufficiale e sarà disponibile in radio e online dal 5 giugno.

«Il brano, scritto durante l’isolamento che ha costretto a casa milioni di italiani, ha un titolo chiaramente ironico e allusivo e rappresenta una pagina di diario della vita quotidiana in questi tempi di quarantena; uno spaccato nudo, senza filtri, del terremoto esistenziale che l’emergenza ha prodotto nelle abitudini di ognuno di noi» – racconta Stabile – «Il testo è incredibilmente realistico ma, nel contempo, non si limita a dettagliare l’angoscia e le limitazioni di questi giorni, ma offre metafore ricche di ironia e un finale che raccoglie e trasmette tutta la speranza di cui abbiamo bisogno».

Registrato da Alex Di Lascia al PlayStopRecord Studio di Manfredonia, il brano vede Stabile alla voce e chitarra acustica, Matteo Grieco alla chitarra elettrica, Michele Santoro al basso e Alessandro Di Lascia a programmazione, chitarre e tastiere.
Il cantautore ama fotografare la quotidianità e raccontare emozioni, con la spontaneità e l’immediatezza tipiche della canzone d’autore, avvolgendole in atmosfere melodiche e intimiste che rivelano un ampio spettro di sfumature. Chitarra e voce: è così che nascono i suoi brani, scritti interamente da lui, che vedranno la luce nei prossimi mesi.

STABILE, all’anagrafe Marco Murgo, nasce a San Giovanni Rotondo. Scrive la prima poesia a nove anni e la prima canzone a tredici. Dopo aver avuto una varietà inaudita di maestri di chitarra con i quali non è mai riuscito a superare la seconda lezione, a tredici anni impara a suonare la chitarra e la batteria da autodidatta. Ha la fortuna di crescere accanto ad un cugino cultore musicale e collezionista di vinili che gli impartisce un’educazione musicale eterogenea, che diviene la base del suo futuro e della sua identità. Esordisce sui palchi live suonando la chitarra e cantando, in inglese, con band dell’underground. Dopo aver ascoltato Bob Dylan, un pomeriggio d’estate, si rende conto che la canzone d’autore è la forma di espressione artistica ed esistenziale più consona alla sua indole.

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