Sarà disponibile da sabato 16 aprile su tutte le principali piattaforme digitali ‘Stay a littlelonger’, il nuovo Ep di Francesca De Fazi.

Pubblicato dall’etichetta discografica PlayCab, il brano verrà distribuito in oltre 250 negozi online, tra cui Spotify, Apple Music, iTunes, Amazon e Google Play.

Dopo ‘Craftsongs’, album uscito nel 2019,la cantautrice e chitarrista romana torna con un progetto  prodotto da Eugenio Vatta e concepito con l’Elektric Band, composta da Andrea Pagani, Elio Buselli e Valter Detond, la formazione che ha accompagnato Roberto Ciotti per più di 10 anni.

“’Stay a littlelonger’ è un brano strumentale scritto da Andrea Pagani”, dichiara la ‘Roman Blues Woman’, “all’indomani della scomparsa del nostro amico e maestro Bluesman al quale io ho aggiunto il testo, immaginando che fossero gli stessi pensieri di Roberto nei suoi ultimi giorni. Un omaggio ad un grande musicista che ha segnato la storia del Blues in Italia”.

Caposcuola del blues al femminile in Italia, Francesca De Fazi ha esportato la sua musica dalla Norvegia all’Etiopia, da palchi prestigiosi a piccoli club, sempre con la stessa vitalità interpretativa.

Ha cominciato a suonare la chitarra a 9 anni ed è cresciuta con il blues di Steve RayVaughan e Albert Collins, con la musica dei Beatles, di B.B. King, di Jimi Hendrix e Janis Joplin.

Formatasi artisticamente in Inghilterra ma soprattutto a Los Angeles, dove entra in contatto con lo scenario jazz con artisti del calibro di Scott Henderson, si esibisce all’House of Blues e al B.B.King Blues Club. 

Francesca De Fazi ha oltre 20 anni di esperienza nella musica con un grande background in studio e registrazioni televisive, nonché spettacoli dal vivo in tutto il mondo. 
“Mi aspetto di arrivare alla comunità del Blues e del Jazz in Italia e dintorni”, conclude la cantautrice romana, “per radunarsi in nome di Roberto Ciotti e del messaggio che ci ha lasciato: quello di amore incondizionato per la musica, senza compromessi, con il senso di libertà che la contraddistingue, una scintilla sempre accesa nella speranza che i nostri sforzi per preservare una certa cultura vengano riconosciuti”.

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