Quindici appuntamenti, con due prime assolute, per quasi un mese e mezzo di programmazione. A Varese dal 14 giugno al 23 luglio va in scena il Varese Estense Festival Menotti, rassegna promossa da Giorni Dispari Teatro, Filmstudio 90, Orchestra Canova e Associazione Ma.Ni che per la prima volta è dedicata al grandissimo musicista, librettista e compositore varesino Gian Carlo Menotti. Realizzata con il sostegno del Comune di Varese e della Provincia di Varese in collaborazione con Regione Lombardia e il supporto di Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, il contributo di Fondazione Cariplo e Fondazione Comunitaria del Varesotto, il Varese Estense Festival Menotti esplora i luoghi più belli e suggestivi di Varese, proponendo una programmazione di alta qualità che spazia dalla lirica alla prosa, passando attraverso musica classica e d’autore, letteratura e incontri formativi.

«Con questa edizione rendiamo omaggio a una grande figura varesina del panorama culturale: Gian Carlo Menotti. Da Cadegliano Viconago (VA), dove è nato nel 1911, è arrivato alla scena internazionale, tracciando un importante solco nel panorama culturale e diventando il compositore d’opera vivente più rappresentato al mondo. A 15 anni dalla sua scomparsa, abbiamo voluto dedicare a Menotti l’ormai storico Varese Estense Festival, che proprio da quest’anno si chiama Varese Estense Festival Menotti, con lo scopo di far conoscere la sua arte e i suoi lavori», spiega Serena Nardi, direttrice artistica del Festival. «In questa edizione omaggiamo Menotti con tre appuntamenti: la biografia in musica “Una vita per due mondi” in programma il 15 giugno, l’incontro di approfondimento “Gian Carlo Menotti: un musicista varesino nel mondo” il 2 luglio e la messa in scena, in prima assoluta per Varese, di due sue opere: “The Telephone, or L’Amour à trois” e “The Medium”, nuove produzioni varesine InOpera Factory, il 9 luglio».

Da Varese per Varese, il Festival dà spazio alla cultura varesina, aprendo ad autori varesini e ricordando la grande tradizione lirica legata al nome del tenore Francesco Tamagno e che trova la seconda prima nella rappresentazione – nuova produzione varesina InOpera Factory – del “Così fan tutte” di Mozart. «Con questa edizione consolidiamo anche il legame con l’Orchestra Canova, composta da giovani musicisti di Varese, diretta dall’altrettanto giovane e talentuoso maestro Enrico Saverio Pagano», aggiunge Nardi.

Oltre al territorio varesino, i giovani sono l’altro elemento che contraddistingue questo Festival. «All’interno della nuova produzione mozartiana di “Così fan tutte”, sarà avviato – da parte dell’Orchestra Canova – il progetto MozartLAB», annuncia Enrico Saverio Pagano, direttore e fondatore dell’orchestra Canova. «È un laboratorio permanente di approfondimento del repertorio mozartiano, dove verranno formati giovani professionisti di talento e indirizzati e orientati verso l’universo del genio salisburghese. A questo proposito, in collaborazione con il Club Lions Varese Settelaghi e per volontà della famiglia Attardo, sarà istituita la borsa di studio “Sophie Attardo”, giovanissima amica dell’Orchestra Canova prematuramente scomparsa lo scorso settembre. A due dei sei cantanti solisti del cast di “Così fan tutte” sarà conferita la prima edizione della borsa di studio».

Enzo Laforgia, assessore alla Cultura del Comune di Varese: «Il Salone e i Giardini Estensi, insieme ad altri luoghi della città, sono il palcoscenico di una rassegna che unisce diversi linguaggi, musicali e teatrali offrendo un calendario di appuntamenti che andrà ad arricchire l’offerta culturale dell’estate varesina».

Stefano Bruno Galli, assessore all’Autonomia e Cultura di Regione Lombardia: «Il Festival è nato con il deliberato e ambizioso scopo di riportare la città di Varese nel grande circuito della produzione della musica lirica. Restituire a Varese la dignità di città della lirica non è solo un autentico atto d’amore per questa forma di espressione artistica e per la propria città; contribuisce anche in maniera concreta a ricostruire una parte importante dell’identità culturale collettiva di una comunità e di un territorio».

Diego Trogher, vicepresidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate: «Fare cultura è, oggi più che mai, una sfida importante. Farla, partendo da un territorio e restandovi profondamente legati, è saper guardare in alto. Ritroviamo in questo Festival tutti gli elementi che fanno del Credito Cooperativo una realtà bancaria unica, dove il dare valore a un territorio è fare in modo che si possa esprimere al suo massimo, creando occasione di cultura, di turismo e di sviluppo economico. È da momenti come questo che possiamo toccare con mano l’importanza di investire sui nostri giovani e su quelle iniziative capaci dare vita a un volano di crescita».

Andrea Mascetti, consigliere della Fondazione Comunitaria del Varesotto e coordinatore Commissione Arte e Cultura della Fondazione Cariplo: «Il riscoprire figure che hanno dato lustro alla nostra terra, attraverso la musica e la lirica, e’ una bellissima operazione di identità e di riscatto in questi tempi dove la confusione e lo sradicamento sembrano non avere più confini».

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